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Gianni Somigli. Glacialanze intellettuali a scoppio ritardato
 
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   19-07-2009
x Gianni Somigli

Il mondo reale, quello che conta è interamente composto da tanti sig. Nessuno e molto spesso da egr. sig. Nessuno.
Ho concluso un mio articolo (Confiteor, che puoi trovare anche in questo sito):
"Avere conquistato e mantenuto la mia libertà è la sola ricchezza che posseggo e la trasmetto ai miei figli come la più opulenta fortuna, mentre una cascata di anni riduce le tentazioni del futuro, che vengono affidate ai sogni vissuti, ai ricordi passati e agli affetti presenti."

Orgogliosamente mi sono sempre dichiarato uno dei tanti sig. Nessuno, ma mi chiedo, quanti potenti, o illusivamente potenti, possono concludere in analoga maniera il bilancio della propria vita ?

Con apprezzamento e stima
uno dei tanti sig. Nessuno


Rosario Amico Roxas   
 
   19-07-2009
Magari tacesse, magari... Invece mi pare che nonostante la frattura, imperversi come al solito. E quei "quattro gatti" del coraggioso vaticanista del Tg3 hanno certamente materiale su cui impostare le proprie vite. E, purtroppo, per legiferare su quelle degli altri.

Credo in ciò che scrivo e ti ringrazio per il bellissimo complimento che mi hai fatto: spesso (anzi, sempre) mi dicono che mi espongo troppo. Che i giornalisti non dovrebbero esporsi così. Ma raccontare i fatti.

Io non credo che il mestiere di giornalista si debba limitare a questo. Certo, è una parte importantissima del mestieraccio. Ma accanto al dovere irrinunciabile di dire la verità a chi ci legge, penso che di questi tempi sia molto, molto importante non mantenere un atteggiamento distaccato.

Qualcuno, in passato, scrisse su un giornaletto che si chiamava "Giustizia e Libertà" che era arrivato il tempo di prendere ognuno il proprio posto in seno ai partiti o ai mestieri. Ma prendere posto, posizione, è irrinunciabile.

Non sono nessuno, io, non sono Bocca, non sono Biagi, non sono Montanelli. Non sono nemmeno il vaticanista del Tg3. Io sono nessuno, ma voglio che il mio nessuno nella sua interezza sia al suo posto di combattimento. Cosa, questa, che non mi farà mai trovare un lavoro: ma tant'è, e tanto, penso, dev'essere.

Gianni Somigli   
 
   18-07-2009
La facilità dei dire e la gradevolezza del leggere, non sono doti che si improvvisano, appartengono alla persona, ma ad una condizione perentoria: chi scrive deve credere nei suoi contenuti, e Gianni Somigli, dimostra di credere in ciò che scrive.
Alla luce di ciò mi piace interferire aggiungendo qualcosa a proposito della “glaciazione intellettuale”.
Oggi la glaciazione si è estesa all’etica e ai due principali teatri nei quali l’etica dovrebbe recitare la parte di prim’attore: l’etica politica e l’etica economica.

L’etica in politica dovrebbe imporre scelte produttive, indirizzate al bene comune e non all’interesse privato.

L’etica in economia, a sua volta, dovrebbe basare la propria affermazione nelle certezza che i reati non devono (o non dovrebbero) produrre benefici per chi li commette.

Era questo il contenuto che avrei voluto leggere nella ultima enciclica di Benedetto XVI e che avrebbe rappresentato la vera crescita del Magistero sociale della Chiesa e la testimonianza che il vicario di Cristo ha il dovere di fornire ai credenti. Ma affermazioni del genere sarebbero apparse indirizzate proprio alla persona che dell’etica in generale se ne fotte, identificando come etico solo ciò che si perfeziona nel suo comportamento e democratico solo ciò che recupera dai sondaggi e che utilizza per carpire consensi.
La glaciazione politica ed economica va anche oltre e coinvolge tutto e tutti gli addetti ai lavori, mentre il popolo che subisce non deve andare oltre il silenzio pietrificato dalla nuova glaciazione.

Il presidente del consiglio tace al pubblico degli estimatori e dei non estimatori, ma impartisce ordini di servizio e legifera, galvanizzato dal successo del G8, tanto vantato ed esibito grazie a tutto ciò “che non è successo”, ritenendosi in diritto di operare a suo piacimento.

Anche il pontefice tace, anche a causa dell’infortunio subito, inciampando in uno di quei quattro gatti che hanno provocato il licenziamento del vaticanista di RAI3; la frattura del polso destro, per almeno 40 giorni, gli impedirà di scrivere ciò che pensa….. e c’è ancora chi non crede alla Divina Provvidenza.


Rosario Amico Roxas   
 
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