Sabato , 27 Aprile 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
16. Silvia Monti domanda ad Alberto Pellegatta
 
Commenti presenti : 2 In questa pagina : da 1 a 2
   01-06-2009
La progettazione dell’uomo di campate che fortunatamente si chiamano anche luci, si specchia nella sua fissità davanti alla natura che, erosa dal tempo e dalle acque, suggerisce ipotesi di ricerca e di scavo nel tempo e nella parola, nonostante “lo schermo dell’ingegno ” e “le due direzioni del corpo, elaborate ed eventuali”.
Un albero prigioniero e l’intensivo dure–pietre connotano un paesaggio, di ossessiva ricerca verso una scenografia del mondo. Le siepi e l’albero “vincolato ed ultramorto” rivendicano l’annullamento del predefinito che neghi l’assunto montaliano del “ciò che non siamo e ciò che non vogliamo” in nome di una parola restituita. La casa imbiancata nel verde, casa di cura, rifugio, affetto e risveglio, un tepidarium dell’anima, viveva prima che le palafitte nel lago rendessero inutile la difesa ma proprio esse spingeranno ad un attraversamento, pieno di ostacoli, risucchiato da “vincoli condominiali” fino al ritrovamento delle campate come planimetrie dell’anima.

Un piccolo pensiero ad un autore che ho conosciuto oggi in questi versi scolpiti su roccia.
patrizia garofalo   
 
   01-06-2009
Alberto ho salvato la tua poesia e la sto leggendo.
Anzi sto cercando di entrare dentro le sue corde.
Aspetta senza aspettare , ti direi adesso a caldo , le attese possono essere vuoto ma anche ricchezza , ridefinizione di sè e contratto firmato con l'anima verso la poesia.
Essa è un modo di vivere oltre che di esprimersi e non è serva di chiese e piazze. è la nostra libertà in senso pieno verso tutto anche il dolore.
La tua risposta dichiara un senso profondo dell'amicizia
dalla quale tutto si riceve e si offre. Ma non si appartiene per essere previlegiati.
Fammi sapere dove posso trovare tuoi scritti e se vuoi contattami
patriziagrf@fastwebnet.it
Noi, sessantenni di oggi, tra le tante cose che non vi abbiamo offerte una mi sembra la più grave: l'aspazialità del tempo.
un abbraccio di cuore
patrizia
patrizia garofalo   
 
| 1 |
Lascia un commento
STRUMENTI
Versione stampabile
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
I NOSTRI ARTICOLI
  I più letti
  I più commentati
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 73.0%
NO
 27.0%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy