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Yoani Sánchez. Nostalgia della pizza | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 11 a 17 | 16-02-2009 | x massimo se sei così arrabbiato con il sistema cubano perchè ci vai ancora?puoi andare a new orleans e vedere come i salvatori del mondo vivono a casa loro...i cubani non chiedono pentole perchè tutti hanno il modulo da cucina offerto dallo stato tiranno..poi secondo me di cuba non ne sai più di tanto ma forse ti documenti leggendo il new herald.. gerry | 12-02-2009 | Questa situazione mi da modo di parlare di un argomento a cui tengo.
Dopo aver conosciuto Cuba, il suo stato di polizia e la sua intolleranza. Dopo aver toccato con mano la situazione sociale causata dalla imperizia del governo cubano che costringe centinaia di migliaia di ragazzine/donne cubane alla prostituzione di stato. Dopo aver vissuto tutto questo... io non lascio un CUC al governo cubano.
Ma vado in abituali case particular libere in quel periodo, registrando meno giorni (anche se pagano una mostruosa tassa annuale fissa la polizia prende la mazzetta sui giorni occupati)... compro rum e sigari solo nel mercato nero (non certo a 10 CUC al pezzo nei negozi di uno stato che affama il popolo)... mangio solo nei paladares di amici... compro pesce direttamente dai pescatori.
L'unica cosa che il governo mi estorce... è la tassa d'imbarco il giorno del mio ritorno.
Malgrado le menzogne che volano... il mercato nero è uno strumento di sopravvivenza! non è un mostro come viene spacciato.
Anche nei film cubani più attuali... e non solo in quelli che parlano di Cuba ma in quelli prodotti a Cuba... il mercato nero è visto come una necessità. Spesso è fatto di baratto. Ma resta un modo per sopravvivere... non certo per creare gli immaginari capitalisti della miseria inventati da qualcuno.
Pochi giorni fa è partito per Cuba un mio conoscente... sapete cosa gli hanno chiesto? Non tanto pentole ed elettrodomestici (ad Holguin dopo 50 anni di castrismo non c'è quasi mai l'acqua corrente figuratevi l'elettricità)... ma i testi di YOANY SANCHEZ.Ho passato ore a copiarli su un cd e a stamparli.
A Cuba hanno fame. Di cibo. E di libertà.
Massimo | 12-02-2009 | per te rubare allo stato sarà pure un merito, ma è certo che coloro i quali in questi mesi sono stati arrestati non se la passano al meglio. Dal momento che pensi questo, perchè una volta a cuba non fai quello che per te è giusto?, così vediamo se dopo un bel lustro in carcere continuerai a sostenere ciò. nino | 12-02-2009 | Rubare ad uno stato tiranno, assassino, affamatore... è un reato?
No. è un merito. Massimo | 11-02-2009 | massimo continua incessantemente a ripetere la solita litania. Dice, cioè, che vengono arrestati coloro che prendono, forse in prestito?, qualche grammo di farina,dimenticando completamente le parole della sanchez. Se i venditori di pizza, come dice la sanchez, sono in difficoltà perchè il mercato nero, dopo i colpi subiti, non riesce piu' a rifornirli di farina, allora non si tratta di ladri di qualche grammo, ma di qualche quintale a testa. Gente così deve andare in carcere, altro che fare i buonisti! nino | 11-02-2009 | E' vero! I miliardari capitalisti, venditori al mercato nero di farina e pomodoro e pizzette, hanno davvero scocciato!
Basta trafficare per sopravvivere... che tutti facciano la famosa dieta castrista, composta di pochi e santi prodotti: un etto di Utopia, due pizzichi di Speranza, una grande manciata di Illusione e un trancio di Fallimento.
Naturalmente i veri ladri a Cuba possono essere solo coloro che operano nelle sfere del potere politico-amministrativo, quindi nel regime castrista... non certo i poveri cristi che si danno da fare a rivendere al mercato nere qualche kilo di prodotto alimentare per guadagnare qualcosa.
Viva la dieta castrista! Viva la rivoluzione fallita!
Massimo | 11-02-2009 | lo stato farebbe bene a vendere a questi lavoratori particolari le materie prime necessarie, ma non è colpa dello stato, anzi è suo merito, se vengono colpiti coloro che si appropriano dei beni pubblici. Se ora i lavoratori che producono pizzette sono in crisi, perchè non dispongono piu' delle materie prime sufficienti, razziate allo stato dai ladri e rivendute, figurarsi a che livello era giunto il furto dei beni statali!.Un conto, infatti, è dare in cambio di uno stipendio basso dello stato un lavoro poco produttivo, un conto è rubare. Chi lo fa deve essere rinchiuso per svariati anni nelle carceri cubane. nino | | 1 | 2 | |
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