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“La scuola che vorremmo…” 2
 
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   06-03-2006
Cari membri della segreteria di "Scuola e diritti",penso che il fatto che si continui a discutere sia senz'altro positivo.Ben vengano le discussioni,ben vengano i confronti. Quindi,in questo senso, grazie per avere scritto un altro articolo.
Sinceramente non credo proprio di avere scritto delle inesattezze...tutto quello che ho scritto riguarda la mia esperienza diretta,ho scritto quindi a ragion veduta. Forse a voi saranno sembrate inesattezze perchè le vostre esperienze sono state diverse dalle mie.Allora potrei capire come le vostre esperienze personali non trovino riscontro in ciò che ho scritto.
RIGUARDO AL PRESEPE. Sono naturalmente d'accordissimo sul fatto che un bambino non deva essere obbligato a fare il presepe nel caso in cui lo stesso non sia cristiano o cattolico(e come potrei pensarla diversamente?).
Però ve lo ripeto:non mi è mai capitato di vedere che un bambino sia stato in qualche modo discriminato per non aver partecipato a questa tradizione.
Il punto è che quel bambino,ateo o musulmano o altro che sia,non si deve sentire a disagio se non fa come la "maggioranza". Il non farlo sentire a disagio dipende dagli insegnanti e dai genitori.Questi dovrebbero spiegare ai bambini, in modo sistematico,come sia in realtà importante nella vita vivere secondo le proprie idee e non piegarsi al conformismo,che in molti casi( se non sempre) rappresenta la morte dello Spirito.Si deve arrivare quindi al punto in cui le minoranze si devono sentire libere di esprimere le proprie idee come le maggioranze,senza sentirsi a disagio nel far questo.
Ci sono persone che vorrebbero sradicare del tutto la tradizione del presepe dalla scuola pubblica.Molti bambini piangerebbero per questo. Di loro non importa a nessuno?
Vi domandate perchè non porre l'accento maggiormente sul significato e sul valore anche laico che il momento del Natale ha universalmente assunto...Vi faccio notare che questo stesso patrimonio di valori è stato introdotto nella nostra società proprio dalla cultura cristiana. Mi sembrerebbe di prendere il "regalo" per poi sbattere chi me l'ha donato fuori dalla porta.
Non mi fraintendete,con questo non voglio dire assolutamente che i valori positivi di una società devano per forza avere anche una connotazione religiosa...conosco persone atee che sono molto migliori di qualcuno che si definisce cristiano!
Sono al corrente del culto di Mitra.Nessuno può dimostrare razionalmente chi dei due sia l'"impostore".Nessuno è cioè in grado di determinare scientificamente chi dei due sia effettivamente venuto sulla Terra( Mitra o Gesu'), e chi dei due non sia addirittura mai esistito.Questa è solo una questione di fede e la fede,a causa della sua natura intrinseca,non ha niente a che fare con le dimostrazioni razionali.
A PROPOSITO DELLE FESTE DEGLI ALBERI ED AFFINI,con benedizioni e messe:valgono le stesse considerazioni che ho fatto per quanto riguarda il presepe.Vi rigiro però la questione:perchè l'ambiente pubblico NON DOVREBBE dare la possibilità a chi lo vuole(in questo caso i cristiani o i cattolici)di vedere le loro idee realizzarsi in modo concreto? Va da se' che quindi tutti gli appartenenti alle altre religioni(e non)dovrebbero avere questa stessa possibilità.Si tratterebbe di una pluralità di fatto,appunto.
Capisco perfettamente le vostre opinioni su una scuola pubblica che, appunto perchè laica,non "dovrebbe" consentire atti di culto per nessuno.Ma non credete che se si realizzasse una pluralità di fatto nessuno si sentirebbe piu' ne' a disagio ne' discriminato?Perche' saprebbe che ognuno sarebbe libero di manifestare le proprie idee?
"CONFORMISMO,TIMORE E ACQUIESCENZA":permettetemi di rispondere anche su questo punto.Capisco benissimo il "mal di pancia" di una persona che,pensando in modo anticonformista,si trova inserita in una realtà che le sembra schiacciante.Sapete una cosa? Mi trovo molto spesso in queste condizioni perchè su alcuni punti importanti sono decisamente anticonformista.Sapete però in che occasione mi sentirei veramente male,di pancia e di testa?Mi sentirei male se rinunciassi alle mie convinzioni e ai miei principi per belare col gregge. C'è qualcosa di peggiore della morte fisica.Questo qualcosa è la morte dello Spirito.Perdere se stessi e le proprie idee è peggio che perdere la propria vita,perchè la vita non ha senso se non è veramente vissuta.E quale modo migliore di vivere la propria vita se non affermando coi fatti i propri valori e i propri principi? Chi vive solo per avere il benessere economico e,per non avere noie,si siede nella comoda poltrona del conformismo non è una vera persona,ma solo un essere umano che ha perso se stesso. A me non importa essere considerata una rompiscatole!Lo so che a causa di certe mie idee(qui non avrebbe senso menzionarle)molti mi odieranno.Non mi importa niente!L'importante è non perdere la faccia agli occhi di se stessi. Vi do un consiglio,e mi permetto di farlo con un sentimento di amicizia:fate anche voi lo stesso.Se capiterà che qualcuno(da persona stolta)discriminerà i vostri figli,allora è questo qualcuno che deve cambiare.
Per me poi la croce non rappresenta una crociata contro i diversi(leggete a questo proposito il mio commento sotto l'articolo"Don Andrea Santoro martire"). Per me la croce è un simbolo di amore,rispetto e pace verso tutti,anche quindi a maggior ragione verso i diversi e verso le minoranze.Per chiunque si definisca veramente cristiano la croce dovrebbe rappresentare lo stesso,soprattutto in una società che sta diventando multietnica come la nostra.
PROBLEMA SCHEDA:vada per l'allegato alla scheda,qui avete ragione.Però se io non fossi cristiana e vivessi in una società come la nostra non avrei problemi a fare sapere a un'azienda che non appartengo a questa religione.Perchè dovrei farmi dei problemi?O meglio:perchè ve ne fate voi?
Vorrei anche precisare che mi sono confrontata spesso con realtà diverse dalla mia,e che proprio per questo ho rispetto degli altri e pretendo lo stesso dagli altri.Ritengo inoltre molto importante precisare,come ho già fatto in uno dei miei commenti,che non sono un'integralista cattolica e che non sono d'accordo su tutto quello che dice la Chiesa Cattolica.Concludo dicendo che non scrivo certo in un italiano bello come il vostro e non ho nemmeno la presunzione di essere un'opinionista.Sono solo una semplice lettrice che esprime le proprie idee.
Vi saluto,alla prossima! E comunque,a parte le differenze di idee, vi auguro buon lavoro!
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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