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Fidel riflette ancora…
Le controriflessioni di Alejandro Torreguitart | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 11 a 20 | 08-07-2008 | egregio lupi,io non sono arruolato da nessuno,vivo fra la calabria e cuba e se lei mi venisse a trovare scoprirebbe una famiglia perbene ed onesta.leggo libri pro e contro cuba(compresi lei e franqui)non sopporto nè gli ottusi,nè le falsità,da qualsiasi parte arrivino.la prego di non essere delirante,non ho mai amato la paranoia e le forzature del governo cubano,ma nemmeno quelle dei suoi nemici.
la saluto cordialmente,marcello.
marcello | 08-07-2008 | Per Leonardo Mesa. Non occorre che mi invii una foto di Piazza della Rivoluzione. La conosco molto bene e - mi creda - non è la cosa che più mi manca di Cuba. Preferirei tornare per vedere il fiume Yumurì, la città di Baracoa,gli splendidi paesaggi africani dell'oriente, le palme immense e le fondose ceibas. Preferirei tornare per vedere un popolo libero e per assaporare l'immagine di quello che eravamo e adesso non siamo più. Preferirei tornare per vedere Cuba e i cubani, magari sognare insieme a loro un futuro nuovo. Mi fa male quando le mie osservazioni democratiche e libertarie vengono associate a Bush, che non ha niente in comune con le mie idee. Vecchi metodi stalinisti, purtroppo. Gordiano Lupi | 08-07-2008 | Potete arruolare orde di fiancheggiatori, ma non mi imbavaglierete. Non siamo a Cuba, per fortuna. E anche là qualcosa sta cambiando. Non smetto, cara Titty, se crede può leggere Minà che è più consolatorio di me, dela Sanchez e di Torreguitart. Gordiano Lupi | 07-07-2008 | Certamente devo imparare l’italiano. Caro Lupi, gli alberi – come detto anche da Nino – sono nel Palazzo della Rivoluzione, non nella Piazza. Se vuole l’invio una foto. Li garantisco che gli alberi che vedrà sono veri, non messi lì per contraddirla. Altro che visionario!
Chi non va in piazza non rischia il lavoro né altre sanzioni. Payà da molto non va e lavora d’ingegnere; e come lui altri tanti. Lei vede repressione da tutte le parti. Che visionario!
Leonardo Mesa | 07-07-2008 | lupi lei non sa quello che dice.in piazza della rivoluzione i cubani ci possono andare quando vogliono e non andarci quando parla qualcuno,non li arresta nessuno e non perdono nessun lavoro.lo zio di mia moglie abita ad un passo dlla piazza non va a nessun comizio perchè non gli interessano.nessuno lo ha licenziato o obbligato.
marcello
marcello | 07-07-2008 | Caro Gordy fortunatamente non è lei che decide i nobel altrimenti non oso pensare chi verrebbe premiato magari Bosh che ne dice un idealista che si è sempre distinto per l' impegno profuso per la libertà del popolo cubano. Ma cosa dice che in Piazza della Rivoluzione i Cubani non ci possono andare ci sono stata varie volte e ne ho visti diversi. La sola libertà per i Cubani è quella di scappare se ci riescono? Ma la smetta di dire assurdità. tytti | 07-07-2008 | Leonardo Mesa mi vuol far passare per visionario. Basta fare una ricerca su internet per rendersi conto che l'interno di Piazza dela Rivoluzione è al sole e non c'è traccia di alberi. In ogni caso ci sono stato e ho visto pure i poliziotti che fermavano i cubani chiedendo il carnet, se si avvicinavano. In Piazza della Rivoluzione il cubano è invitato solo se parlano i capoccioni del regime. In quel caso è obbligatorio andare, pena il licenziamento dal lavoro o altre sanzioni. Gli alberi ci sono (come in tutta Cuba), ma all'esterno della Piazza, intorno alla Piazza. Non parliamo di libertà quando ci riferiamo al cittadino cubano. La sola libertà che possiede è quella di scappare, se ci riesce... Gordiano Lupi | 07-07-2008 | La Piazza della Rivoluzione è aperta a tutti, così come il memoriale José Martí, nella base della torre di 109 metri dove c’è un belvedere, il punto più alto della città. Sono sicuro che Lupi si riferisce al Palazzo della Rivoluzione, dove non si può entrare così come niente, per ovvi motivi di sicurezza. Là ci sono bei giardini, semplici ed eleganti. Abbondano la Palma Reale e la Yagruma*. La Palma, albero nazionale, preferita dai raggi, si dice che trasmette l’energia cosmica alla terra; e, in direzione contraria, i tributi di ringraziamento. La Yagruma, con foglie verdi con riverso grigio, l’albero dei due volti. Verde vivo per chi la guardi in piedi, dall’alto; marmoreo sepolcrale per chi lo fa in ginocchio. Le foglie, al asciugarsi, si richiudono come una mano. Si assicura che acchiappano e neutralizzano le maligne influenze e i malvagi invii.
A proposito, l’anno scorso in Cuba si piantarono più di 136 milioni d’alberi, dentro il programma ONU «Piantiamo per il pianeta». E’ uno dei paesi che aumenta continuamente la sua superficie alberata. Fra 30 ò 40 anni… Fidel potrà riflettere al fresco degli alberi per fino nel Malecón…
* Roystonea Regia e Crecopia peltata, rispettivamente
Leonardo Mesa | 07-07-2008 | Alejandro Torreguitart non aspira al Nobel per la Letteratura, così come Fidel non credo possa aspirare al Nobel per la Pace... Gordiano Lupi | 05-07-2008 | Fidel Castro, in un articolo di ieri, ha ribadito una volta di più che niente giustifica i sequestri estorsivi operati dalle FARC in questi anni: “sono comportamenti crudeli che nessun proposito rivoluzionario può giustificare”.
Tra la lucidità e l’etica del comandante e "gli scritti" di questo nobel per la letteratura tradotto da Gordy vedete voi.
P.S.
Saranno capaci, poveracci, di scrivere che anche Fidel, dopo Chávez ha tradito i veri rivoluzionari che sono solo le FARC?
tytti | | 1 | 2 | 3 | |
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