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In versi d’amore: la scelta di Giacomo Cerrai. A cura di Alivento (4) | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 11 a 17 | 31-10-2007 | ripasso di qui per ringraziare della loro presenza anche Roberto e Lucianna, altre due persone con cui ho straordinarie affinità...la domanda di Lucianna è interessante: quel che volevo dire è che gli antichi ritenevano l'amore (in tutte le sue forme) così importante da pensare che avesse dei tutti dedicati ad esso, dei che non giudicavano ma che, come proiezione dell'uomo, erano semmai umani troppo umani, per dirla con Nietzsche, con quel che ne consegue. Poi le religioni monoteistiche hanno spostato il discorso sull'unicità dell'uomo, ma contemporaneamente hanno incapsulato l'amore in una scala di valori buoni o cattivi, a seconda, per una serie di ragioni troppo lunga da affrontare qui...
un abbraccio a tutti
G. Giacomo | 31-10-2007 | Ho apprezzato anch'io la scelta di Giacomo che in fondo non mi sorprende per certe assonanze della sua poesia con Catullo, almeno per quanto riguarda alcuni suoi testi d'amore che ho avuto il piacere di leggere. Non capisco invece cosa intendi dire quando scrivi "finché le religioni monoteistiche non hanno fatto piazza pulita, da uno specifico patrocinio divino". Mi potresti spiegare? Un abbraccio, Lucianna Lucianna Argentino | 30-10-2007 | Giacomo, ringrazio anch'io per l'ospitalità in tellusfolio il caro, infaticabile, spumeggiante Claudio.
Ciao Red! Ci leggeremo presto nel tuo pregiato "Progetto lettura", intanto mi è molto gradito questo tuo passaggio, questo tuo saluto.
caramente Alivento | 30-10-2007 | "una scelta lirica e di controtendenza", approvo il commento che mi procede. d'altronde Giacomo può permettersi di inserire la retromarcia e pescare dal suo baule, come accenna la cara Ali, degna ideatrice di questa rubrica.
siamo ai baci e ai saluti, Ali?
roberto redmaltese | 30-10-2007 | Vorrei ringraziare Ali e Di Scalzo dell'ospitalità e della presentazione...già Guglielmin si era occupato in questo sito del mio blogghetto...e poi Francesco, troppo buono con me , amico mio, grazie, fatti sentire...
Giacomo | 29-10-2007 | Mi ha sorpreso favorevolmente la scelta di Giacomo, forse perchè quel "da mihi basia mille" è rimasto scolpito nella mia memoria di studentessa, forse perchè davvero dice quella superba alterigia d'amore che fa sentite gli amanti intoccabili esclusivi ed a parte da tutto il resto del mondo, perchè è una poesia come la gioconda che se ne potrebbe parlare senza fine trovando in ogni parola uno sviluppo del pensiero d'amore...
Condivido inoltre convintamente la conclusione del suo bel commento "quello che importa è averlo vissuto".
Ti ringrazio, Francesco della tempestività del tuo intervento, delle belle parole che spendi per me e Giacomo.
Un caro saluto.
Alivento | 29-10-2007 | Spendida, la scelta! Da sottoscrivere in pieno, le motivazioni, così coraggiosamente in "controtendenza", per l'attuale dilagante, becero "antilirismo", che sta diventando accademico, per di più; e l'efficacissima nota esegetica, utile anche con un testo così universalmente noto.
Ha proprio ragione l'ammirevolissima curatrice Alivento: da Giacomo Cerrai, figura sempre più appartata e autorevole del nostro panorama letterario, nel web ed "oltre", non c'era da aspettersi di meno...
Complimenti ed un carissimo saluto per entrambi.
francesco Francesco De Girolamo | | 1 | 2 | |
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