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Commenti presenti : 21 In questa pagina : da 11 a 20
   10-06-2007
Ciao Alessandra, è stato bellissimo venire a respirare un po' di aria pulita nella tua splendida "art Factory"... complimenti per la tua grande energia, la tua sapienza, professionalità, sensibilità e per l'umanità che trasmetti a tutti coloro che ti seguono. Grazie per tutto ciò che fai. Un calorosissimo abbraccio.

Leonardo   
 
   08-06-2007
Cara Alessandra, ti ringrazio dell'invito che sfortunatamente coincide con l'inaugurazione della Biennale di Venezia dove devo assolutamente andare perché c'è una sala dedicata a Jorge Eielson, l'artista e poeta di cui ti ho parlato. Sto fondando un Centro a Firenze intitolato a lui. Spero comunque che ci vedremo un altro giorno. Complimenti per la bella iniziativa e tanti auguri.

Martha Canfield   
 
   08-06-2007
Che bel programma Alessandra. Complimenti!

Alessandro Ramberti   
 
   07-06-2007
Cara Alessandra, il tuo scritto è significativo e ti riconosco in pieno. L'esplicita motivazione del luogo e delle sue origini, l'impatto che esercita su chi sosta e lavora, l'incontaminato lasciare che il posto parli da sé, dà l'immagine del tuo generoso modo d'essere che tanto apprezzo e stimo. E' stato giusto sottolinearlo per una maggiore comprensione della vastità che comprende arte e natura. Sarà un piacere condividere questa ricchezza al prossimo incontro. Un abbraccio. Liliana

Liliana Ugolini   
 
   06-06-2007
Cara Alessandra, lungi da me dal voler esercitare il potere della critica o della polemica con chicchessia. Parlo schiettamente con te perché ti voglio bene perché sei una cara amica. Per me sia il tradizionale che l’innovativo poeta (sia esso uomo o donna o trans… e tra breve anche programma di AI [Artificial Intelligence]) merita tutto il rispetto di questo mondo. Ti dicevo solo cosa io cerco nella poesia: nuove forme di racconti espresse con un linguaggio innovativo con tropi, torsioni di delle parole che liberano insolite figure retoriche, mai prima sperimentate; e oggi queste corrono attraverso il video, il computer e ricerca di nuove forme che coinvolge la sinestesia e la tecnologia (le persone che ti ho segnalato sono «vecchi» ed affermati autori, come lo è Luciano Romoli ormai un settantenne architetto fiorentino, ma ci sono giovani che liberamente si cimentano fuori dai percorsi istituzionali). Dal momento che la poesia (come del resto l’arte) è diventata a partire dall’Ottocento un racconto e una ricerca di come noi vediamo raccontiamo il mondo attraverso il nostro interiore profondo (sia che Esso si chiami Inconscio o si chiami Dio o Dei o Vuoto o Nulla o Armonia ecc.) che si palesa attraverso o la coscienza o le nostre sistemiche linguistiche con cui ci relazioniamo o agiamo nel mondo.
Noi, come più volte ti ho scritto, continuamente raccontiamo a noi stessi e agli altri ciò che vediamo e ciò che sentiamo. Alcune cose però non si possono fare, per costume sociale o per repressione individuale. Saremmo tutti nevrotici se non ci fosse l’azione liberatrice come descritta dalla sublimazione di Freud, con cui possiamo scaricare le nostre energie pulsionali verso un oggetto di un desiderio momentaneo su cui si dirige il nostro Es ma su cui la nostra censura (dell’Io o del Super Io) pone il suo veto. Togliamo il carico delle tensioni che altrimenti rimarrebbero come energia repressa dentro di noi, o attraverso la religione (e si fa in modo che la nevrosi che è all’interno del nostro corpo si scarica su un oggetto, un Dio non fisicamente individuabile nella corporeità, o una statua di un santo individuabile fuori di noi, a cui si attribuiscono poteri taumaturgici o un Uomo-Padre [o Donna-Madre] idealizzato[-a], ecc.) l’antropofilia (e si fa in modo che la pulsione verso l’oggetto si scarica con l’amore verso gli uomini, mostrando che si accetta tutto per il bene dell’umanità) e l’arte (e si fa in modo che questa azione di creare forme permette di cercare un modo per scaricare la propria nevrosi attraverso una crazione che diventa un racconto bello con cui ci si libera della nevrosi legata a quell’oggetto, e che gli altri guardando ne comprendano la sistemica del messaggio e attraverso l’oggetto artistico [ma potrebbe essere azione scenica o figura della danza o suono musicale ecc. — Aristotele parlava della catarsi nel dramma [azione] tragico in teatro — ] si placano le tensioni e i nostri sensi possono riposarsi).
Quello che volevo dirti è che ogni tempo storico aggiorna i nostri sistemi sia di produrre nevrosi sia di liberarsi da esse nevrosi. Io vorrei camminare al passo coi tempi, vorrei sperimentare sempre nuove forme dove cercare nuove connessioni metaforiche. Ma, non devo mai dimenticare che aver fede nella nuova scienza intera, anche se spiega più cose in questo nostro ambiente, ha lo stesso valore di colui che ancora crede nelle divinità tribali. Ciò significa che anche se ci muoviamo meglio in un ambiente linguistico più ampio, non dobbiamo mai dimenticare le nostre radici: siamo persone limitate dal proprio punto di vista e dal proprio linguaggio. Tutto quello in cui crediamo è generato dal nostro punto di vista limitato.
Ecco se tu hai la tua «missione», ogni altro uomo ha la propria (anche se per la maggioranza è limitata alla coltivazione del proprio orticello), ti dico che a me piace sondare le nuove frontiere del racconto, ma lungi dal sentirmi superiore o dal voler criticare qualcuno, poi, specie un’amica. Un doppio affettuoso abbraccio, Giuseppe


Giuseppe Siano   
 
   06-06-2007
Cara Alessandra, le tue parole sulla Barbagianna mi hanno fatto un gran bene... mi irrobustiscono. Il tuo messaggio è sempre forte e conciso, una mirabile sintesi di arte, operosità, sentimento della natura, dello spazio e del tempo. Da molto ho scoperto la tua bella scrittura che scava... si avverte l'urgenza e la necessità di aderire il più possibile alla verità.

Giuliana Occupati   
 
   05-06-2007
Mi piacerebbe venirci con la mia famiglia...
Costanza   
 
   05-06-2007
Complimenti per le belle cose che fai e un abbraccio forte forte. Mario

Mario Piatti   
 
   05-06-2007
Caro Giuseppe, non capisco bene... in parte mi sembra tu faccia riferimento alla mostra sui libri d'artista "Oggetto LIBERo" dell'Accademia e dell'Archivio di Stato di Firenze, e in parte agli "incontri d'arte" della Barbagianna.
Nel primo caso, sono d'accordo con te che la scelta sia stata, per la parte dei libri d'artista ormai "storici", a dir poco "relativa". Le decisioni sono state di competenza della commissione scientifica che era composta dai rappresentanti delle due istituzioni Accademia e Archivio. Direi che con questo convegno si sono aperte numerose questioni, dalle modalità di classificazione alle problematiche conservative, dalle varie tipologie tra le opere uniche a quelle stampate tipograficamente, all'apertura di un forum per lo scambio e la documentazione, eccetera. Sarà interessante continuare a confrontarsi su queste tematiche sia a livello nazionale che internazionale e in seguito mettere anche in mostra le sperimentazioni più attuali.

Per la Barbagianna il discorso è più complesso. Non mi interessa mostrare soltanto le "regioni" più innovative dell'arte o della sperimentazione a tutti i costi. Accolgo chi, attraverso l'arte, si mette a repentaglio sia con la propria poetica sia con gli strumenti che usa. Per esempio, il libro Pater è "soltanto" una raccolta di 56 poeti e 12 artisti che hanno dato un contributo espressivo attraverso la poesia e l'arte visiva sul tema della paternità. Una certa quantità di copie del libro sono state distribuite in occasione dell'8 marzo (una piccola rivoluzione, visto l'argomento!) nelle biblioteche scolastiche della Regione Toscana. Come editore, sto tentando di far passare nella scuola dei libri progettati e realizzati in modo completamente diverso da quelli "tradizionali", gli unici fatti acquistare agli studenti dagli insegnanti, nella maggior parte altrettanto conservatori. Credo molto in questi piccoli cambiamenti soprattutto quando ne derivano risposte inaspettate che dimostrano come abbia senso proporre spunti diversi e creativi, e i primi ad apprezzare tutto questo siano proprio i ragazzi. Come vedi, il mio è il tentativo - prima di tutto - di frantumare i codici tradizionali di comportamento e cercare un sistema integrale dove arte e scienza sociale, impegno morale e politico coincidano. Questa è la convinzione che mi anima, che tu chiami "missione", e anche lo spirito degli incontri d'arte alla Barbagianna. Naturalmente ti ringrazio di tenermi informata e anche di suggermi artisti che potrebbero partecipare ai prossimi e possibili eventi di questa casa. Con affetto ti abbraccio, Alessandra

ABV   
 
   04-06-2007
Cara Alessandra, a questa tua riunione poetica mancano le novità sonore e poetiche degli ultimi trenta anni, come fonte d’ispirazione potrebbe essere il poliedrico artista cibernetico Marco Cardini di Pietrasanta, con la sua attualissima «olopoesia», o «poesia olistica», — una poesia fatta attraverso il computer con immagini e parole che raccontano nello spazio mentale, che “oggettivizza” il sentire dell’individualità, parole che colpiscono il narratore tra immagini visive e auditive. Vi sono anche nuovi spazi e nuove figure sonore, con nuove scritture musicali e poetiche che vengono racchiuse nella cosiddetta «poesia sonora» le cui antesignane sono le «parolibere» futuriste e, ancor prima, la poesia di Mallarmé «Un coup de dés jamais n’abolira le hasard» con i vuoti della scrittura e i diversi caratteri tipografici usati nella composizione poetica. Con questa nuova ricerca poetica si rende attuale la metamorfosi della scrittura e, inoltre, diventa non più strumentale l’uso della voce attraverso microfoni, ma anch’essa è immagine e forma poetica. Tutto oggi si svolge per ricercare le sonorità poetiche nuove, in cui sono coinvolti lo spazio sonoro e ilsuono dello spazio e nello spazio in un racconto di parole cantate e giocate dove le vocalità diventano corpi e movimento; ed è grazie a quelle sonorità non tradizionalmente musicali che il ritmo scandisce tempi di danze tribali e moderne che scompagina le figure «classiche», il cui afflato poetico ed estetico si mescola con i più recenti sviluppi di sonorità nell’elettronica...
Aspetto un’edizione molto più vicina ai racconti delle mie novità percepite anche attraverso la poesia, che coinvolga la performance la sinestesia e la tecnologica per costruire un’informazione che procede verso l'estetica cibernetica e il modo di esprimersi dei giovani (computer art, web art, blog art...), che poi sarebbero coloro che narrano del sentire attraverso un linguaggio attuale e trasformarlo in azione o nuova scrittura poetica in questo ambiente tra segni che si muovono verso il biologico e il tecnologico.
Devo però ammettere che tu già fai tanto.
La tua «missione» è far conoscere almeno che nel bailamme delle informazioni edulcorate da una corporeità che ha un solo fine, quello di sottolineare la pulsione verso la sessualità o verso la produzione di danaro, nel mondo esiste anche la poesia. Questo è il riscatto del mondo dell’arte. Con la poesia e l’arte ritorna il sentire dell’estetico, e così il racconto viene riportato da qualcuno ad una filosofia di vita e, quando viene riconosciuto anche da altri, si rende nobile ogni punto di vista. Ecco che sorge più chiara la tua missione: quella di invogliare gli amici che ti seguono a riconoscere nel teatro della mente che i drammi [azioni] della vita non sono altro che racconti e che bisogna attrezzarsi di un linguaggio adeguato per poterli riconoscere e sentirli e raccontarli come dispositivi mentali presenti nella nostra umanità. Questo è già tanto in un mondo che si sta basando su rapporti sempre più veloci e che ci richiede di possedere strutture di riconoscimento sempre più istantanee, per rispondere al momento, pur con la possibilità di fraintendimento; questo ci induce a fidarci dei nostri dispositivi di riconoscimento, come nelle macchine, senza dare il valore fondamentale che ci accomuna e che è il racconto di un’umanità che fa disfa e rifà continuamente le proprie trame di vita e le riconosce nel proprio ambiente di vivente. un abbraccio, Giuseppe
Giuseppe Siano   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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