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Anna Lanzetta: Una fiaba per capire, una mostra per riflettere. Pinocchio a Palazzo Pitti. | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 11 a 19 | 28-02-2007 | Ho letto con interesse l'articolo attirata dalla notizia di questa mostra, direi insolita nel contesto di palazzo Pitti. Premetto che non ho mai amato molto il personaggio di Pinocchio, perchè la mia fantasia di bambina era maggiormente sollecitata da altri personaggi fiabeschi (tra l'altro non mi piacevano per niente le illustrazioni del libro che mi era stato regalato). Tuttavia la chiave di lettura della fiaba presentata da Anna Lanzetta mi incuriosisce molto e mi spinge a rileggere (mezzo secolo dopo!) questa fiaba; certamente a distanza di tanto tempo ne ricaverò un'impressione diversa da quella della mia infanzia. Sarà anche uno stimolo per andare a visitare la mostra. Grazie del suggerimento. M.Pia Marini M. Pia Marini | 23-02-2007 | Complimenti ad Anna Lanzetta per la sensibilità mostrata nel suo articolo, piacevole e ricco di spunti. In particolare mi sento poi di condividere il suo disincanto ma anche la certezza che ancora oggi le favole possano essere alimento fondamentale per i bambini che intessono, se la favola gli viene letta o raccontata, rapporti affettivi forti con gli adulti e si confrontano con un mondo diverso da quello quotidianamente proposto dalla televisione. Anna Lucia | 18-02-2007 | Una presa di coscienza, quasi un atto d’accusa, questo lucidissimo contributo della Professoressa Lanzetta, che induce a riflettere su quanto la condizione dei bambini sia specchio di una società.
Una dimostrazione di come niente sia più reale della fantasia, in un mondo in cui la bugia ci appare un naturale rafforzativo della realtà. Silvia Biancalani | 18-02-2007 | La lettura in chiave moderna della favola di Pinocchio, fatta dalla Sig.ra Lanzetta, in un primo momento sconcerta, ma riflettendoci niente è di più vero e reale.
Pinoccccio come i nostri bambini non è felice e si rifiuta di crescere.
Il mondo dei bambini di oggi è diviso a metà: da un lato ci sono bambini super impegnati che non hanno il tempo di perdersi dietro alle favole, attirati solo dalla "tata" televisione. Dall'altro ci sono bambini che con prepotenza vengono fatti diventare adulti perdendo di colpo l'ingenuità e la spensieratezza dell'essere fanciulli.
E' questa, della sig.ra Lanzetta, una lettura che deve far riflettere tutti: genitori e governanti.
Carmen. Carmela Manzo | 16-02-2007 | l'aspetto più interessante di questo inedito brano su pinocchio, è secondo me, l'originale e non banale rilettura di un classico che comunque da sempre è stato proposto sotto molteplici interpretazioni. la cosa che più mi ha suggestionato è la teatralità di questo personaggio che si inserisce sotto svariate sfaccettature in un contesto completamente nuovo sia sociale che culturale, inducendo a più attente riflessioni su quella che è oggi la nostra condizione umana e più in particolare quella del bambino. un invito quindi, la fiaba, ad assumere nuovi strumenti di conoscenza e riflessione per migliorare quegli ambienti, su tutti famiglia e scuola, che un giorno il bambino/pinocchio potrebbe arrivare definitivamente a rifiutare rimanendo burattino per sempre ma per scelta non per castigo.
grazie
giovanni giovanni esposito | 16-02-2007 | Risulta estremamente interessante l'analisi che la Professoressa Lanzetta ci propone attraverso queste parole, in particolare perchè ci fa notare con molta chiarezza come da una semplice fiaba si possano capire molti fenomeni della società di oggi.
Il parallelismo tra la fiaba di Pinocchio e la società è perfettamente indovinato.
Forse sarebbe auspicabile che la scuola e le istituzioni utilizzassero strumenti diversi per comunicare i problemi di oggi.
La società civile a mio avviso ha ancora molto bisogno di sognare per poter immaginare un mondo migliore.
Alfredo Alfredo | 14-02-2007 | la signora lanzetta ha colto con grande sensibilità lo spirito dei tempi e il mondo dell'infanzia, nonchè l'impotenza della fiaba di conciliare ciò che è inconciliabile anna giuliani | 14-02-2007 | troviamo il testo di una attualità eccezionale, proponiamo come gruppo di insegnanti di completare le riflessioni del testo scritto in occasione della mostra, con un lavoro più approfondito su tutto il libro di collodi. grazie per lo spunto e il lovoro iniziato.
Firmato, per un gruppo di insegnanti Prof. Aldo Esposito I:S.S. BENVENUTO CELLINI FIRENZE | 11-02-2007 | Salve a tutti,
in questa originale analisi di Pinocchio emerge un punto di vista a mio parere molto interessante. Pinocchio visto come simbolo ed esempio di una società malata e non più come il burattino che fa soltanto divertire i piccoli. Forse anche un'interpretazione scomoda, ma reale; utile per far riflettere e per dare il giusto senso o almeno una diversa opinione su tante altre fiabe.
Saluti
Alessio Alessio | | 1 | 2 | |
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