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Agustín. Le cose più importanti
Traduzione di un ‘comic educativo’ giunto a “Tellusfolio” dalla Colombia
 
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   27-03-2020

“… È come se la prevenzione del contagio ci aiuti a vedere le cose più importanti.
Speriamo che quando tutto questo sarà finito non dimenticheremo”. E’ esattamente questa la cosa più importante, ma sperare non è sufficiente. Occorre perseverare: nell’operatività, quotidiana e/o straordinaria, correlata ai propri compiti - di genitori, insegnanti, psicologi, operatori sociali… - ed alle buone politiche ispirate ad un civico sentire. Un’operatività consapevole (per chi scrive, il richiamo è alla pedagogia Steineriana, ma molte altre hanno pari idoneità) caratterizzata da un lavoro, personale che diventa collettivo, sempre più da supportare per il tramite di collaborazione e dialogo - seppur al momento solamente telematico - che coinvolga tutti i diretti interessati: genitori, docenti, operatori del mondo dell’editoria e del giornalismo di settore, specialisti vari. Tutti membri della ”organica” comunità degli educatori; pur avendo ogni componente di questa comunità, specifiche competenze, peculiari fini da raggiungere, come ricordatoci dall’apologo di Menenio Agrippa:
«Un giorno i Plebei si ribellarono, lasciarono Roma e si recarono a vivere su un’altura, detta Monte Sacro. I patrizi capirono ben presto che senza i Plebei la vita era impossibile, perché non vi era più chi coltivasse la terra, chi cuocesse il pane e chi potesse fermare il nemico in caso di guerra. Fu deciso di mandare alla plebe come parlamentare un vecchio patrizio, il senatore Menenio Agrippa uomo giusto e amato da essi, con il compito di persuaderli a ritornare in città. Menenio Agrippa, giunto in mezzo ai Plebei raccontò loro un apologo, cioè una favola istruttiva. Disse cosi: "Una volta le braccia, le gambe, la bocca e i denti decisero di non lavorare piu'per lo stomaco, che si nutriva e restava in ozio. Smisero di lavorare; così lo stomaco restò vuoto. Dopo alcuni giorni, le gambe e le braccia si accorsero che non potevano più muoversi, tanto erano diventate fiacche. Allora compreso che anche lo stomaco lavorava ed era proprio lui a dar loro forza e vita, restituendo, in forma di sangue, quel cibo che essi gli avevano con fatica procurato»'.
Bella iniziativa questa del comic educativo Agustin, sicuramente da ancor più implementare. Complimenti e grazie al Professore, colombiano, Alexander Ruiz Silva.
Gregorio Maria Pagano

Gregorio Maria Pagano   
 
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