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Anna Cherubini. Cuba. Grandi meraviglie quotidiane
“UNICEF conferma che Cuba è l'unico paese latinoamericano senza denutrizione infantile”
 
Commenti presenti : 27 In questa pagina : da 21 a 27
   21-08-2012
Campo chiedilo a qualsiasi mamma del 3° mondo cosa preferirebbe per i suoi figli, la libertà o il cibo
almeno a Cuba i bambini diventano uomini negli altri paesi non riescono a diventarlo perchè la fame li uccide prima.
dici di essere stato a Cuba mi sa però che vedi solo quello che ti fa comodo, si vede che non hai figli, non puoi capire.

Un altro Jonron x Anna.
Lucas   
 
   21-08-2012
Ho visto, nella cuba che io conosco miserie senza eguali, miserie nascoste perchè impresentabili, miserabili deportati perchè non si notassero in giro agli occhi degli occidentali, allo sguardo dei turisti, deportati e confinati nelle provincie periferiche....
Ho visto anceh quello che la sig. Cherigìbini tanto cita, ma non mi parlate della scuola e del suo stato, tanto meno della sanità gratuita per tutti, se non si hanno soldi per accellare le pratiche anche a cuba si può morire magari di degue....
Io amo quel'isola e sarei pronto ad andarci anceh se la libertà non esiste, ma non confodiamo l'amore per una nazione con la propaganda politica di regime.
;

Come spiegare il mio amore per L'Avana

La prima sensazione arrivando senza il pesante scafandro del turista, che tutto addolcisce e tiene a debita distanza è la paura.
La paura di una città maestosa e misteriosa dove l'affollamento si divide tra la staticità più immobile e l'affannoso rincorrersi.
La confusione di un idioma sconosciuto
La diffidenza che porta ad aver paura della gente che ti guarda fisso e ti fotografa con gli occhi e a grande distanza già scopre la tua provenienza senza arrivare a vedere i tuoi tratti somatici, solo attraverso il deambulare o la postura.
Superato questo terribile primo impatto che quasi ti costringe a tornare nei giardini recintati proprio a te dedicati, ti fai un pò avanti, ti fai un pò audace.
Personalmente, per scoprire una nuova città preferisco partire dal basso, dai locali più infimi, dai posti meno raccomandabili, dalle stradine più oscure.
E poi d'incanto, il ragazzo di colore dalle fattezze del lottatore greco e dalla faccia segnata dal macete ti propone lo scambio del braccialetto di plastica del medesimo colore chiedendoti il significato delle parole incise sul tuo, dal tavolo di un uomo dal grande sigaro e dall'aspetto del boss malavitoso annoiato arriva un bicchierino di rum, forse a premiare l'audacia dello straniero arrivato fin lì.
Ed appena fuori un'altro ti avverte del tuo marsupio aperto e ti raccomanda di starci attento.
(sono stato derubato anch'io perchè chi sopravvive rubando non ha nazione e non guarda l'altrui nazionalità)
Ed ancora camminando un altro quasi ti salva dal precipitare in una classica buca del marciapiede...
Fino ad arrivare ad aiutare una vecchina che ti chiede una mano per attraversare una trafficatissima strada e dopo aver compreso con difficoltà la richiesta, prenderla per mano e fermando le auto portarla sull'altro lato della strada ricevendo il bacio più dolce del mondo.
Per finire a camminare finalmente sciolto in quel fiume umano, a dribblare buche sui marciapiedi, a farti ustionare l'anima reggendo gli sguardi delle donne anche anziane, a vivere l'angoscia e la speranza, l'insoddisfazione e la sommessa ribellione, la noia e l'allegria, il caldo e le tempeste quasi fossi anche tu un cittadino.
E ti trovi il tuo santo personale, il tuo orixa, a cui offri le cose che ti piacciono di più, qualche sigaretta una lattina di birra, e che spolveri la mattina prima di uscire per strada.
E ti dicono che i tuoi nonni vivevano pressappoco così nel tuo pese, ma io lo posso vedere solo qui, seduto su questa piazza, con alle spalle l'enorme statua di ferro di Don Chisciotte e del suo fido Ronzinante, fumando Popular, e a volte, offrendo Bucanero allo sconosciuto passante.

E soprattutto ti accorgi che la parte più bella di te la lasci sempre lì, dall'altra parte dell'enorme mare....

niki   
 
   21-08-2012
Anna

Ti parlo fuori dai commenti critici ed aspri che ci lanciamo.
Ho scritto un libro sulla prostituzione a Cuba.

La prostituzione a Cuba è una piaga sociale molto complessa. Straordinariamente diffusa. E' un tema difficile da affrontare via "commenti internet" senza correre il rischio di essere indelicati e/o superficiali.

Ti dico anche che è la prostituzione a Cuba... così diffusa, generalizzata, svolta da madri di famiglia come da giovani (della città e dell'interno), prostituzione "aiutata" dallo Stato (che finge di combatterla)... che mi ha fatto divenire anticastrista.

Io andai a Cuba senza grandi interessi politici, ma solo perché ho amici cubani in Italia.
Ho scoperto una Avana meravigliosa, piena di difficoltà materiali... ma francamente splendida.
Il primo verbo che ho imparato in spagnolo, perché ripetuto continuamente dai cubani, è stato compartir. Mi è subito piaciuto questo sapore sociale di Cuba, anzi direi proprio sapore socialista.
Poi ho cominciato a vedere l'altra Cuba.

Ho scoperto come in spiaggia, nei bar durante il giorno, camminando per il centro e per la periferia, nei musei (!), nei locali dove si ascolta musica, la sera, il pomeriggio, la notte... ovunque e sempre... vi fossero frotte di ragazze disponibili a fare sesso a pagamento. Eserciti di ragazze e ragazzi. In una quantità surreale. Comprensibile in paesi del III mondo.

Da un lato lo Stato combatte e condanna la prostituzione, dall'altro la favorisce (è uno strumento per attirare il ricco mercato del turismo sessuale). Ma la favorisce in un modo molto palese che solo la non conoscenza della situazione può giustificare.
Tutto il mercato turistico (alberghi, locali... servizi vari) è gestito da enti statali che si rifanno alle forze armate. E' normalissimo nelle discoteche, negli alberghi, nei locali notturni (nel senso dove si beve e si ascolta musica), non solo vedere le targhe fuori dalla porta di ingresso di questi enti ministeriali... ma proprio uomini in divisa che sostanzialmente verificano gli introiti economici in funzione degli ingressi. Bene, quello è uno dei momenti clou della prostituzione di Stato a Cuba. Ho assistito e anche svolto per scrivere il libro a delle vere trattative con il militare di turno. In uno, due, tre, in innumerevoli locali della capitale. E mi limito a questi aspetti generici. Questi militari fanno ben altro.

Ti dico che non mi scandalizzo dell'atto della prostituzione in sé. L'etica sessuale di un caraibico è molto diversa dalla nostra. Mi scandalizzo della necessità di una madre di famiglia che guadagna 20 dollari al mese di fare la puttana per far mangiare meglio e vestire dignitosamente i propri figli.
Mi scandalizzo quando vedo le puttane (utilizzo volutamente questo termine spigoloso) che dentro la borsa hanno i testi universitari, perché gli esami sono vicini. Mi scandalizzo quando vedo sulla spiaggia delle ragazzine mano nella mano (tranquillamente!) a vecchi maiali italiani, spagnoli, messicani... e nessuno li disturba... poi vengo a sapere dal responsabile della spiaggia che con 10 CUC al giorno lasciati al bar per qualche bevuta... i vecchi maiali di cui sopra compravano (comprano) i poliziotti che fanno il giro sulla spiaggia stessa. E così via. Per 100 situazioni diverse.

Ho visto una Cuba terribile. E ti ripeto non è questo il luogo per parlarne apertamente.

Non nego che sotto Batista Cuba fosse schiavizzata, economicamente e moralmente (quindi fisicamente)... ma esiste una via diversa dal castrismo che i cubani meritano. Una via che lasci Cuba ai cubani ma che si declini in una logica democratica, socialdemocratica... tutto quello che decideranno loro. Ma fuori dalla dittatura di due vecchi in pienà crisi di senilità.

Massimo Campo   
 
   20-08-2012
L'intervento del dott. Ortiz è riferito alla prostituzione in generale non solo a quella minorile. Per il resto le bassezze del signor Campo non meritano risposte, che sarebbero per'altro ripetitive. Mi limito a sottolineare che il capitalismo e le pseudo-democrazie latinoamericane fedeli alla dottrina del consenso di Washington, in 500 anni non hanno raggiunto le conquiste sociali che Cuba ha raggiunto in 53 anni di Revolucion!
Anna   
 
   20-08-2012
beh, se l'amico di lupi e campo, montaner, diventasse capo di stato in un cuba democratica, allora si che comincerebbero di nuovo nell'isola i problemi legati alla denutrizione.
Questo perchè l'eroico montaner, che ha lodato alcuni giorni fa le politiche di friedman, apostolo del neoliberismo spinto, su el nuevo herald, una volta al governo metterebbe in pratica il vangelo friedmanista: privatizzazione di tutto, comprese scuola e sanità.
Peccato, veramente peccato, per le imprese americane, per lupi e campo, questo miracolo democratico non si realizzerà.
nino   
 
   20-08-2012
Per quello che riguarda la prostituzione appena si sconfina tra la minorile e quella che non saprei come definire... insomma della maggiore età... Cuba diventa qualcosa di diverso ed osceno. Il Bordello del Mondo.

Sia chiaro.
Con una sorta di prostituzione di Stato, perché consentita e favorita all'interno dei locali turistici gestiti direttamente dallo Stato (in particolare dalle forze armate).

Altro dono dell'incompetenza economica castrista che propone nel mercato prodotti appetibili a costi europei (e pagabili in CUC)... mentre paga i cubani con la risibile moneta locale.

Prostituzione di Stato. Altro dono del vostro amato Fidel Castro



Massimo Campo   
 
   20-08-2012
Questo è uno splendido articolo. Ed anche una splendida notizia. Non vi sono molte risorse a Cuba, questo lo sappiamo, ma i bambini hanno un rispetto, una cura, una attenzione visibili. Indiscutibili.
Anche se tu pensi il contrario io ho respirato diverse cose positive a Cuba. Che non negherei mai.

Per quello che riguarda la lotta alla denutrizione è una notizia ottima. Lo si sa da tempo. Ma è sempre bene parlarne.

Però facciamo un gioco.
chiediamo una cosa ai bambini.


"Bambini potete scegliere tra 2 possibilità! ditemi cosa volete:

Libertà e cibo?
oppure Tirannia e cibo?"


Poi c'è la questione scolastica.

Il peccato è che poi i bambini crescono.
I bambini si fanno uomini e donne ed iniziano a maturare delle idee politiche e sociali.
Insomma... i bambini poi vogliono pensare e scegliere di testa propria.

Proprio lo stesso Stato che li ha così curati da piccoli (indottrinandoli politicamente, almeno tentando di farlo) poi li tratterà come schiavi del socialismo archeologico che si respira a Cuba.

Anche durante il nazismo la struttura educativa tedesca era di altissima qualità. E quella lo era davvero. Anche durante il nazismo la scuola e l'organizzazione scolastica erano una metafora dell'organizzazione socio-politica che avrebbe poi inglobato il giovane.

carissima Anna (nel senso del tempo che mi costi)...
perché vuoi a tutti i costi mediare tra libertà personale (democrazia) e servizi sociali (scuola, sanità)?

Ma davvero non riesci a comprendere come a Cuba (ma ovunque) sarebbe ragionevole ottenere i medesimi servizi sociali (anzi migliori) anche in un contesto di democrazia partecipata, democrazia socialista, quello che sia?




Massimo Campo   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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