Sabato 17 maggio si è tenuto presso la sede della Società Democratica Operaia di Chiavenna, il terzo ed ultimo appuntamento dedicato al cibo ed organizzato dal Gruppo d’Acquisto Solidale della Valchiavenna. Ai tre incontri hanno partecipato complessivamente più di 40 interessate/i.
Nel primo incontro, ospite lo scrittore e saggista Wolf Bukowski, è stata approfondita la natura economica del cibo che il mercato liberistico-capitalistico considera unicamente una merce e come tutte le altre merci disponibili ad essere vendute e comperate.
In quello successivo, la naturopata Sara Tosi ha inteso sottolineare l’importanza di un’alimentazione corretta, bilanciata, vitale, sulla base di varie teorie, fra cui una cinese di origini antiche.
Infine l’appuntamento di sabato 17 maggio è stato organizzato a mo’ di tavola rotonda con la presenza dei produttori Stefano Barelli (azienda casearia), Alberto Bellomi (azienda di coltivazione e di confezionamento di piccoli frutti, produzione miele, coltivazione verdure e vendita sottoli), Nicola De Petri (azienda di coltivazione e confezionamento di piccoli frutti, coltivazione verdure e vendita sottoli, produzione di mele, vendita di piantine) e Maurizio Herman (azienda vitivinicola).
De Petri ed Herman hanno scelto la strada della certificazione biologica, mentre Barelli e Bellomi perseguono nella loro attività una filosofia rispettosa dell’eco sistema e del benessere animale pur senza fregiarsi del logo della foglia di stelline.
Anche grazie agli interventi dei pàrtecipi partecipanti e alla sincerità degli interpellati, dalla discussione sono venuti alla luce un significativo spaccato di vita vissuta dei piccoli produttori locali e diverse problematiche del settore agricolo-produttivo che rendono ogni giorno più precaria e traballante la loro esistenza:
- l’irrefrenabile espansione della grande distribuzione che, non solo, è la principale responsabile della desertificazione dei negozi di comunità/ di paese, ma con la politica dei prezzi diseduca i consumatori, convincendoli che si possa disporre di prodotti alimentari salutari, puliti, sani a costi improponibili per un piccolo produttore;
- le normative vigenti che permettono ai cosiddetti hobbisti di poter vendere i loro prodotti a prezzi più bassi, potendo avvalersi di agevolazioni varie in campo fiscale e burocratico;
- la mancanza di una adeguata educazione alimentare che dovrebbe avere inizio nei primi anni della scuola dell’obbligo;
- la difficoltà di rapportarsi con gli enti e le amministrazioni locali che difficilmente sono disponibili ad un confronto serio;
- la sostanziale solitudine di ogni soggetto economico che è costretto a impegnare gran parte della propria giornata per “mandare avanti” l’azienda e per crearsi una rete distributiva in proprio. Un impegno totalizzante che assorbe il tempo e le energia e inibisce il contatto e la collaborazione con gli altri produttori.
Dalla fantasiosa immaginazione delle persone presenti sono sbocciate alcune proposte che andrebbero ben pesate e approfondite, quali l’organizzazione di SPACCI sociali/popolari, di MERCATI della Buona Terra, la creazione di un LOGO che contraddistingua i produttori di “Qualità” sulla base ad una Carta del Buon Cibo condivisa da chi vuole partecipare…
Insomma, alcune belle idee che richiedono una pre-condizione, quella che i produttori di qualità uniscano le forze e pensino un attimo a cosa vogliono fare da grandi. Da anni sono in crescita l’interesse e l’attenzione di numerosi cittadini per un cibo sano, sicuro, pulito e in grado di fornire il giusto reddito ai produttori… Non a caso in provincia sette Gruppi di Acquisto Solidale riscuotono l’interesse, il sostegno, la partecipazione di più di 400 famiglie.
Anche questo è un settore che i piccoli produttori dovrebbero “coltivare” con attenzione…
GAS Valchiavenna