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In questa pagina : da 1 a 2 | 03-10-2010 | Mio padre Romano Leoni, poeta, era amico di Giorgio Cesarano a Bergamo. Si frequentavano molto, conosceva sua moglie. Se vuoi sapere qualche cosa di più scrivi a mia madre.
annabaido@tiscali.it
Ciao Donatella Donatella Leoni | 16-05-2007 | Apprezzo molto questo articolo, capace di parlare con sì profondo rispetto di un'esperienza altrui nella quale, per uno o per molti aspetti ciascuno può riconoscersi e rispecchiare parti della propria. Mi piace poter aggiungere alla attenta e pertinente lettura di Di Scalzo, l'ipotesi che la scelta del suicidio, oltre che per conservare intatto in sé un sogno che si teme gli altri stiano per tradire, possa essere letta anche come tentativo estremo di lasciare spazio e vita, anche sacrificando la propria, ad un ideale, nella speranza che, rimanendo intatto, possa incontrare altri fautori capaci di dargli ulteriore apporto e sostegno, quando si avverte un senso di fragilità e subentra il timore che la propria singola persona e testimonianza, da sole, non possano bastare a farlo durare nel tempo. Come inseguire, rinunciando alla propria vita, il desiderio di salvare qualcosa di sé cui si attribuisce maggior valore della vita stessa: sostanzialmente un desiderio di immortalità.
Ivana Cenci | | 1 | |
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