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In questa pagina : da 1 a 4 | 18-12-2006 | Chissà perchè -il lago che non c'è- mi prefigura alla mente il quadro di Bocklin: "L'isola dei morti".
Forse è il senso di sacralità, forse la capacità di essere trasportati, attraverso la funzione fortemente evocativa della parola, in un luogo sospeso nel tempo, reso percepibile da immagini che si sovrappongono nella mente e rendono que luogo visibile al pensiero.
E' una sorta di cammino delle Arti, verso la scoperta di un luogo che, anche se solo immaginato, si concretizza nella nostra mente, grazie al forbito gioco di prosa e poesia che lo rende vivo e percepibile nella sua essenza più profonda.
Il passato ritorna e prende vita attraverso l'Arte: Andrea Dami ha interpretato l'idea in piena sincronia col pensiero che, travalicando il Tempo, si concretizza visibile in noi.
Il suono metallico delle catenelle ci coglie di sorpresa e l'area circolare che ci accoglie diventa un'alcova dove la mente spazia nel Tempo e il Pensiero prende forma in una filosofia di vita che, ritmata dal Silenzio, dona
quel senso di sacralità che ci accompagna verso la verità del luogo, simili al
"Viandante in un mare di nebbia" di Friedrich.
Il suono che l'artista ci fa percepire ci coinvolge emotivamente come -sistri d'argento- e ci riporta a un mondo che fu, attraverso la simbiosi dell'Arte con la Storia.
Iniziative di questo genere danno respiro alla vita e proiettono lo sguardo verso il futuro.
Grazie di questa brezza che ci coglie, refrigerante, in tanta oscurità. Anna Lanzetta | 11-12-2006 | Grazie di cuore.
Bernarbo, Abbazia di San Miniato al Monte
Bernardo | 11-12-2006 | Non vedo l'ora di leggerti di nuovo.
Annette | 11-12-2006 | Cara Alessandra, buono e intenso il tuo testo, il tuo lavoro e gli apprezzamenti meritatissimi. Interessante l'interpretazione di Andrea Dami. Un'operazione a tutto tondo, fatta con la competenza e la professionalità che ti riconosciamo. Liliana Ugolini | | 1 | |
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