Elisa Merlo. Lieve modifica al discorso del Papa a Castegandolfo
 
Commenti presenti : 1 In questa pagina : da 1 a 1
   16-09-2009
Le “dotte” citazioni di questo pontefice non riescono ad impressionarmi, per la ragione semplicissima che non rispecchiano l’azione e rimangono nella pura esercitazione erudita, ma non colta. Bisogna fare uno sforzo notevole nell’ascoltare o nel leggere Ratzinger, per poi rapportarlo al sovrano assoluto dello Stato città del Vaticano. In questo pontefice albergano almeno tre distinte personalità, che, necessariamente, finiscono per contraddirsi reciprocamente creando solo confusione nei fedeli. La nobilissima lettere che il cardinale Tettamanzi ha inviato ai “fratelli musulmani” in occasione della fine del Ramadhan (http://www.ildialogo.org/VerificaEsistenzaCommenti.php?f=http://www.ildialogo.org/cristianoislamico/Dibattito_1253116170.ht
Non sarebbe mai stata scritta da Ratzinger senza contraddire se stesso come professore, o come sovrano; non avrebbe ottenuto nessuna credibilità, mentre emerge la personalità del cardinale di Milano, il vero pontefice mancato, accanto al card. Carlo Maria Martini.
Alle citazioni occasionali di Ratzinger 8la più nota rimane quella di Ratisbona !!!), si può rispondere con una sola citazione, presa da “L’imitazione di Cristo”, pilastro della fede negli anni bui del potere temporale, delle lotte per le investiture, delle crociate e della successiva inquisizione.
Nel capi. 1 così si legge:

“Che ti serve saper discutere profondamente della Trinità, se non sei umile, e perciò alla Trinità tu dispiaci? Invero, non sono le profonde dissertazioni che fanno santo e giusto l'uomo; ma è la vita virtuosa che lo rende caro a Dio. Preferisco sentire nel cuore la compunzione che saperla definire.”

Perché questa citazione ?
Sembra proprio che siano tornati i tempi della lotta per le investiture, quando i vescovi conti venivano barattati dal potere confessionale e dal potere imperiale, per cui dovevano ubbidire all’imperatore in quanto conti, ma avrebbero dovuto ubbidire al papa in quanto vescovi.
Oggi ci risiamo.
I parlamentari cattolici dovrebbero ubbidire alla Costituzione in quanto parlamentari eletti dal popolo, ma il pontefice esige ubbidienza in quanto cattolici; così torna con urgenza quel testo anonimo che per secoli fu identificato come il quinto vangelo… ma nessuno si aspetti che Bendetto XVI lo citi nei suoi alati discorsi.
Amen.

Rosario Amico Roxas   
 

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276