Mariaelisa Giocondo. La poesia oggi: visibilità dell'invisibile
 
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   29-06-2009
Qualunque diceria che ci farnetichi la vita a raffiche. Oppure no: soltanto un rigagnolo a ciuffi scomposti d'onde a cavalluccio sulla gobba delle pietre. Pietre allisciate. Di pelo e contropelo. Da un'acqua millenaria. Enfasi o mezza parola. Un graffio di forchette sul piatto per scuotere il sistema nervoso. O una lenta melodia in una stanza buia e lontana dal monito del dover fare. Mariaelisa mi concilia col mio ruolo formale. Mi grazia dopo una bugia e mi allieta prima d'una cretineria. Mariaelisa meno male che fa poesia. Sennò le palpebre sbattute a vuoto spalancherebbero pochi boati di meraviglia. Mariaelisa, se la sento, mi piglia voglia di star fermo e muto. A riascoltarla. Ci scuote et libenter ci iscuoia. Merci.
maurizio marino   
 
   25-06-2009
La speranza della poesia: la speranza nella poesia. Bisogna crederci, crederle, al di là di tutto, anche della sua morte apparente; che altro sarebbe la visibilità dell’invisibile, se non il suo corpus? Domina.
Grazie Mariaelisa.

Fabio Barcellandi   
 
   13-06-2009
Maria elisa non è una sorpresa per chi la conosce. E' un prodigio. Della umanità e della cultura, intesa nel senso vero del termine. Scrive bene, certo. Ma è nella ricchezza del suo infinito mondo interiore che attinge la sua tecnica. La sua naturale propensione alla interpretazione delle sfaccettature umane lascia spiazzato chiunque, anche coloro che avrebbero dovuto insegnarle qualcosa ed hanno finisto soltanto per dover imparare da lei. Un bacio tesoro. Con la speranza che la fortuna sappia accompagnare le tue infinite qualità

marina rinaldo   
 
   13-06-2009
Mai come oggi la poesia vive ai margini di un progresso, che nella propria accelerazione perde di vista il verso e la parola. Eppure basterebbe un seme per far germogliare il pensiero e tradurlo in poesia. Ma la poesia è emozione, è sentimento, è denuncia, è verità; è forse ciò che si teme, che non si vuole, che non si comprende; non si comprende che è l'essenza stessa delle cose e della vita in un cupo materialismo che accelera il processo di stanchezza del pensiero. Ma fino a quando ci saranno giovani come Mariaelisa, la poesia rifiorirà; non è raro incontrare ragazzi che ti dicono: ho scritto poesie, mi piace scrivere, ragazzi che ti danno in dono poesie da conservare gelosamente. E'questa la premessa di un rigoglio di versi e parole che apparentemente vive sotto il "moggio come una fiaccola" ma che si accenderà fervida se ci sarà anche il contributo determinante della scuola e della famiglia.
A. L.    
 
   13-06-2009
Siamo spesso perplessi interpreti dei nostri tempi e la comparazione con il passato evince un mondo diventato ricordo e cancellato in parte dalla memoria buona. Tanti furono i grandi non letti e amati postumi, tanti gli insiuccessi alle prime pubblicazioni.
Per quanto posso dire io e la ringrazio del suo articolo, scrivo poesia da quando ero piccola e, letta o no, la poesia è stata ed è il dono più grande che ho ricevuto e coltivato giorno per giorno.
Se potessi scegliere, vorrei morire mentre scrivo versi.
Essa ha arricchito me, chi mi è intorno, ha accolto i miei dolori e gioie, ha creato emozioni e vita.
Il fatto che non si ami la poesia è fatto dimostrato dalle poche vendite di libri e da case editrici che raramente investono su un testo poetico.
Ma il poeta non chiede di essere edito e spesso la pubblicazione avviene per caso.
Potrei anche sapere oggi che non pubblicherei più, ma mai smetterò di scrivere.
La realtà è che la poesia è temuta in un mondo sempre più abbottonato, crea emozioni che non si vogliono sentire e che si avvertono come destabilizzanti, ricerca la parola che abbiamo persa, ama senza riserve, è nuda e mette a nudo.Però quando Montale ricevette il Nobel indicò proprio nel materialismo che vedeva devastante, l'esplosione della poesia anche nell'animo di chi non l'avrebbe mai voluta.

Patrizia Garofalo
patrizia garofalo   
 
   13-06-2009
E poi dicono che la reincarnazione non esiste: la Giocondo sembra una novella Atena che vuole trasmettere all'uomo la bellezza dell'incompiuto che ci abita. La poesia è la più sublime e sacra delle arti ma oggi viene consiederata ciò che mercanteggia utopia. E la ragioni di questo stillicidio culturale sono presto intuibili: la sociatà degli uomini-napoleone, della politica del fare ( neologismo creato ad arte per nascondere individualismo, corruzione morale e materiale)vede nella poesia un ostacolo tremando, ma grazie al cielo i poeti esistono ed esisteranno ancora per parlare a Dio e farlo credere nell'uomo.
Antonio Esposito   
 
   12-06-2009
Molto intelligente questa tua riflessione cara Mariaelisa.
Vorrei aggiungere che anche in passato l'arte e la cultura erano perle per pochi...certo l'alfabetizzazione avrebbe dovuto allargare i fruitori e i creatori dell'arte ...ma il progresso ha portato interessi per altre cose spesso meno nobili...è un fatto educativo in primis.
Insegna a un bambino l'amore per la poesia e l'amerà per sempre.
Oggi le famiglie preferiscono insegnare l'amore per la Playstation.
Eppure qui sulla rete di chicche poetiche ce ne sono e ce ne sono tante meravigliose ...mi fa sperare che non siano qui per essere ignorate ....forse bisogna solo attendere di capire il salto fra la carta stampata e e la traccia digitale.
Certo è che le agenzie mediatiche più diffuse si occupano sempre più di cose frivole o di cose terrificanti .
Grazie per la tua intelligenza .
Shikanu'
Shikanu'   
 

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