Gianfranco Cercone. “Che – La guerriglia” di Steven Soderbergh: quasi un’agiografia
 
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   15-05-2009
Il film, anche se si potrebbero definire i 2 film, ha davvero un taglio freddo. Come afferma Cercone le personalità dei protagonisti sono appena abbozzate, lasciate assurdamente sospese. Se pure può apparire discutibile e antistorica la rappresentazione di un Che santificato e glorificato nella sua irreale funzione di combattente-umanista quello che sorprende maggiormente è la dicotomia tra gli avvenimenti interni alla Sierra e quelli esterni. Cosa diavolo ci facevano là dentro quegli uomini? Per cosa combattevano?
Da un punto di vista della dinamica narrativa il film è davvero un fallimento e Benicio Del Toro è misteriosamente monoespressivo.
Se pure discutibile, e poco discussa con un metro critico e sincero, la figura del Che ne esce banalizzata, impoverita, confusa.
Come combattente della giusta rivoluzione anti-Batista la sua figura meritava maggior rispetto e attenzione, come collaboratore del tiranno Fidel Castro maggiore sincerità.
Massimo   
 

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