Raminghi in un universo insensato
 
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   10-12-2009
Forse si, “forse siamo proprio esseri sperduti in un universo insensato” se per insensato intendiamo cio’ che non capiamo ..... ed allora mi chiedo se non sia meglio non farsi troppe domande giusto per non samarrirsi in mari inesplorati di cui nemmeno sospettiamo l’esistenza, forse meglio cercare un senso oggi, nel proprio io ... perche’ vivere in un universo insensato, dove il tempo fra inizio e fine non e’ definito, potrebbe pericolosamente condurre a deprimenti astensioni del vivere.
Savina Martinucci   
 
   04-05-2009
Pianista, Ervin Laszlo lo fu in quanto bambino prodigio, e poi non sarebbe tale arte o facoltà una diminuzione ma un accrescimento intellettuale... Lei conclude scrivendo: "come se la realtà fosse in sé qualcosa di ben concertato". E perché, non potrebbe esserlo?! Non mi riesce concepire una realtà che sia meno che "ben concertata", altrimenti sarebbe il caos, e il nostro nemmeno un "universo insensato" in cui ramingare: non sarebbe nulla. Nel credere o non credere c'è in chiunque, certamente, una dose ineliminabile di ideologia; ma qualcosa di certo ci sarà pure "là fuori" (o "qui dentro" ciascuno di noi)che possa essere ipotizzato e analizzato. Anche Lei, del resto, nel suo breve articolo auspica una qualche conoscenza positiva e, possibilmente, sicura. Il saggio di Laszlo è confortato da interventi di numerosi scienziati di altissimo livello, e quindi non mi sembra emarginabile con un gesto di sufficienza, tantopiù intriso di ideologia. L'idea di una Grande Sintesi (Theory of Everything)non è certamente reazionaria, e tutta la fisica quantistica sta annaspando velocemente in tale direzione. E' uscito proprio nel numero di maggio de "Le Scienze" un articolo di D.Z.Albert e R.Galchen, "Sfida quantistica alla relatività speciale", che punta il dito sull' "entanglement", che è un punto di forza della teoria di Laszlo. Mi lasci concludere, modestamente, come nel mio precedente "commento": CHISSA'... Cordiali saluti, Marco Cipollini
Marco Cipollini   
 
   01-05-2009
Gentile Marco Cipollini, grazie per la segnalazione. Sono senz'altro curioso dei campi che la fisica delle particelle può aprire. Ho invece delle perplessità sulla cosiddetta teoria del Big Bang, perplessità di ordine epistemologico che, capirà, non posso esporre qui - inoltre mi ci vorrebbe del tempo, dovrei tornare a consultare, forse, troppi libri. Mi perdoni quindi se, almeno per il momento, mi fermo qui. Osservo tuttavia che l'espansione dell'universo è solo uno dei modelli cosmologici elaborati nel Novecento e che il pianista Erwin Laszlo mi pare troppo propenso a considerare i problemi scientifici, tecnologici, politici e sociali nella prospettiva di una sorta di olismo tonale, come se le realtà fosse in sé qualcosa di ben concertato. Un saluto.
Marco Baldino   
 
   30-04-2009
La scienza attuale, e in specie la fisica delle particelle, sta aprendo scenari del tutto inediti, che si vanno ramificando nell'oltre-scienza, forse in una nuova visione unitaria. Per una mera congruenza (e curiosità), e senza volere proporre illazioni tra teologia e scienza, consiglio di leggere il mio intervento "Una nuova visione del mondo in Ervin Laszlo", nello Scaffale di Tellus. Andiamo verso qualcosa di nemmeno pensabile un paio di generazioni or sono. Chissà... Marco Cipollini.
Marco Cipollini   
 

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