Rosario Amico Roxas: Il Diritto canonico contro Eluana e Welby e pro banda della Magliana!
 
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   11-02-2009
X Maria Lanciotti

E’ giusto e doveroso che cali un silenzio rispettoso; avrebbe dovuto cominciare prima, ma l’occasione era troppo ghiotta per evitarla, la visibilità offerta doveva essere utilizzata e così è stato, malauguratamente. Ma sono gli effetti collaterali che lasciano sbigottiti; abbiamo sentito nei TG il parroco del paesino dove sarà tumulata la salma di Eluana; ha detto che la famiglia aveva chiesto la funzione religiosa….ma avrà solo la benedizione della bara.
E’ il revival “dejà vu” di quel portone della Chiesa di San Giovanni Bosco in Roma, sbarrato davanti alla bara di Piergiorgio Welby per impedire l’accesso alla Casa di Dio.
C’è di che rimanere sbigottiti se la fede non desse conforto; chi ha impartito quegli ordini, del prima con Welby e adesso con Eluana, si arroga il diritto di farsi interprete della volontà di Dio e questo è blasfemo. La politica attiva, quella che ha in mano il potere, si è mossa come un keterpillar per arrivare alla meta…
Hai presente quei moderni giocattoli che basta fischiare perché comincino ad agitarsi come colti da improvviso ballo di sanvito ?
Ecco, così si è mosso il cavaliere presidente del consiglio, non appena dalla finestra sulla Piazza San Pietro è partito il fischio di richiamo, buono per consentire di sferrare l’attacco al Capo dello Stato, alla Presidenza della repubblica e alla Costituzione, il tutto esibendo, ipocritamente, la difesa della vita. Quella medesima vita che ha negato al suo stesso figlio, quando ha sollecitato l’aborto della sua donna, non ancora moglie, al 7° mese di gravidanza.

Rosario Amico Roxas   
 
   11-02-2009
Un grazie a Peppino Englaro per la sua battaglia di civiltà

Vorrei poter ringraziare tramite Tellusfolio Peppino Englaro, un cittadino italiano che c’insegna come volendo le cose si possano cambiare e che il fatalismo e l’apatia sono i peggiori nemici dei popoli e i maggiori alleati dei cattivi governanti.
Un uomo, Peppino Englaro, che ha lottato per dieci anni con determinazione e pazienza per affermare la dignità della vita anche e soprattutto nella morte, senza lasciarsi interdire dagli attacchi di ogni genere che gli sono stati sferrati contro nel tentativo di stritolare le sue idee di libertà e rispetto.
Sulla vicenda Englaro troppo è stato detto e troppo ci sarebbe da dire, ma ha ragione il Presidente Napolitano: Che sia un momento di riflessione per tutti.

Maria Lanciotti

Maria Lanciotti   
 

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