Paolo Brondi: "Giolì". Ovvero ridar voce alle favole belle...
 
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   18-05-2009
Ringrazio per il commento e ne condivido tutti i motivi. Mi permetto , tuttavia, di suggerire che anche il tempo della praticità potrebbe essere modificato dal nostro pensiero. Certo se immaginiamo solo una aspetto del tempo, ovvero quello fisico , il suo è uno scorrere che scivola via..lasciandoci l'impressione di non averòo vissuto, ma solo perduto..invece , se il nostro pensiero si apre non solo alla logica dell'identità, ma a quella del "come se", alla metafora, al gioco, alla illuminazione di ogni "cosa" che ci circonda,allora anche la sfera della praticità non diventa più motivo di disperare di non avere tempo..
brondi Paolo   
 
   17-02-2009
Questo tuo pensiero, concedimi il tu, mi fa venire in mente cose che ho scritto, cose di cui ho parlato, cose che sfarfallano da sempre nella mia mente. I tempi odierni o moderni che dir si voglia, mi sembrano tanto i tempi del non aver tempo e mi chiedo ..... Chissa' come ci ricorderanno i posteri? Non lo so ma e' la nostra era .... il nostro non tempo. Ci sono 1000 cose che vorrei ripredermi da un epoca, non poi tanto lontana, in cui le cose avevano valore, proprio perche' gli si dedicava il tempo .....
E' con grande rammarico che ammetto, che di quelle 1000 cose forse riesco ad appropiarmene di 1 sola; nuotare contro corrente e' faticoso, difficile, ma non in termini di pensiero o concetto quanto in termini puramente pratici ..... c'e' cosi' poco tempo ......

Con stima


Savina Martinucci
Savina Martinucci   
 

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