Francesco Pullia. Accanimento terapeutico. Nella Chiesa non c’è un pensiero unico
 
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   19-11-2008
Continua il dibattito, alle volte cinico e crudele, sul caso di Eluana Englaro. Grazie a Dio, alcuni sacerdoti come mons. Fisichella, e il cardinale Bagnasco, pur non approvando la decisione dei giudici, hanno pronunciato parole rispettose nei riguardi dei familiari di Eluana, senza fare ricorso ad espressioni spietate ed offensive. Con loro è possibile il dialogo, e per questo, poiché il cardinale Bagnasco ha affermato: "La vita va amata e difesa dalla società intera, soprattutto quando non è più debole e anche quando non è cosciente”, mi permetto di obiettare: “Giustissimo. Ma sempre e ad ogni costo?”
In determinati particolari casi la difesa della vita può andare a scapito della persona. Può contrastare con la tutela della persona. Può andare contro la volontà espressa, o anche umanamente coscienziosamente presunta della persona, e trasformarsi così in violenza, in prevaricazione. Non sarebbe opportuno, per meglio intendersi, parlare della persona e non genericamente della vita? Del resto, stando al Vangelo importante è la vita ultraterrena. La vita terrena ha relativo valore.
Elisa Merlo   
 

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