Referendum contro il Decreto 137 della Gelmini? SI! Avanti tutta...
 
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   30-10-2008
A questo punto, il referendum mi sembra l'unica strada da perseguire, ma non sarà facile vincere perchè i vari portavoce della maggioranza governativa ripetono luoghi comuni e bugie che fanno presa sulla gente meno colta. Ad esempio, sento dire spesso, anche dalla Gelmini, che la scuola del docente unico è una scuola di qualità. E' come se dicessi:-Ti tolgo la benzina dalla macchina così andrai più veloce.Purtroppo il problema della scuola non è stato posto in modo corretto. Infatti la pluralità dei docenti è stata vista solo a livello occupazionale senza capire che questa era una conseguenza non certo la causa.Il motivo è semplice: la legge 148/90 ha introdotto un nuovo modello di scuola che, nel modulo più utilizzato, ha previsto tre docenti su due classi per le seguenti motivazioni:
1) pedagogico/didattiche: una scuola che opera in una società a tecnologia avanzata e a rapido sviluppo delle conoscenze deve fornire competenze che vanno oltre il semplice leggere alfabetico, scrivere e far di conto;
2) tecniche: se ogni classe deve avere un orario di lezione settimanale di 30 ore, su due classi necessitano 60 ore mentre il docente di scuola primaria, per contratto ne deve fare 22, quindi, se ci fossero stati solo due docenti (uno per classe),le ore di lezione sarebbero state 44 e non 60; occorreva, allora un terzo docente, portando, così, l'orario complessivo a 66 ore, a fronte di una esigenza di 60 ore. C'era, quindi, un esubero di 6 ore che, diviso tra le due classi, garantiva 3 ore settimanali con una presenza media di un docente in più,nella stessa classe, per mezz'ora al giorno. Ciò ha reso possibile il recupero di bambini che, per motivi diversi, presentavano difficoltà nela cmprensione di uno o più aspetti delle discipline di studio. Il valore di questa operazione non è stato mai capito (o non si è voluto capirlo) perchè questa è la vera qualità della scuola dei moduli: recuperare chi è in difficoltà senza rallentare chi è in una condizione di migliore sviluppo. La scuola che si sta realizzando, invece, non si pone il problema del recupero perchè gli alunni che sono in ritardo sono bocciati e quindi non ha bisogno nè di più insegnanti nè del giudizio formativo: basta il voto in decimi. La gente comune non capisce che non solo si sta distruggendo la scuola ma si sta preparando una società dove il valore di un giovane sarà di nuovo in relazione al gonfiore del portafogli del padre e che il merito potrà essere comprato e non costruito con sacrificio ed impegno, con buona pace della democrazia. Ma, a proposito, c'è ancora la democrazia?
Giuseppe Palumbo - Dirigente scolastico   
 

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