Gordiano Lupi. Fidel Castro contro Yoani Sánchez
Fidel Castro scrive che la blogger Yoani Sánchez compie “manovre sotterranee”
 
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   29-07-2008
Certi argomenti sono difficili da abbordare in poche righe; chiedo scusa.
Nessuno ha chiamato alla spedizione del Granma, l’invasione del Granma; né alle numerose spedizioni anticastriste, le invasioni castriste. Tutti le identificano tale come sono state: spedizioni armate, perfino la CIA dice «armed expeditions». Signor Carralero, perché li chiama invasioni? Non si tratta di un semplice problema di nomenclatura; c’è un’enorme differenza nelle condizioni, metodi, tempi, fondamenti e sopra tutto nella finalità e consistenza in uomini ed armamenti.
Il governo cubano non ha responsabilità (dati confermato dalla CIA) nella spedizione a Panama che fu chiamata istericamente Crisi del Caraibi per giustificare in piani già in atto contro Cuba; nemmeno il governo panamense accusò. In precedenza, Cuba aveva scoperto e fermato spedizioni a Haiti e Nicaragua, questa ultima organizzata da uno statunitense apparso dal nulla; strano, di questa non si parla. Il governo cubano centra con le spedizioni a Repubblica Dominicana e la seconda a Nicaragua. Furono di cubani e nazionali con l’obiettivo di formare una guerriglia a sostegno dei focolai già esistenti. Erano due paesi apertamente ostili a Cuba nella sfera internazionale. Dal marzo di 1959 Luis Somoza, in Nicaragua, e Ydigoras Fuentes, in Guatemala, si erano resi disponibili per organizzare un’invasione militare; infatti, un anno dopo preparano Baia dei Porci, assieme ai gruppi della Florida. Trujillo, in Repubblica Dominicana, attivò la Legione del Caraibi che contava con 3000 effettivi e la complicità della Rosa Bianca, organizzazione batistiana con base USA. L’invasione «dimenticata» iniziò vicina alla spiaggia L’Inglese il 11 agosto 1959, e finì lo stesso giorno perché capirono che era una trappola e fu fermata. La spedizione cubana doveva corrispondere con l’invasione domnicana, però questa ultima fu ritardata per farla coincidere con il compleanno di Fidel e una riunione dell’OEA. L’invasione era conosciuta dagli Stati Uniti almeno dal 5 maggio (FBI record 2-1423-9TH NR 36). Trujillo aveva appoggiato Batista inviandoli armamenti e offerto 3000 soldati per annientare i guerriglieri ed era ripudiato in tutto il Caraibi per megalomane ed assassino: fece mettere cartelloni che dicevano «Dio e Trujillo» e «L’era di Trujillo, il benefattore della madrepatria», ribattezzò la capitale Santo Domingo come «Città Trujillo» e fece costruire più di 1500 statue; e peggio ancora, fece massacrare i comunisti rientrati in patria dopo l’armistizio da lui varato e almeno 18 000 «porci neri» haitiani. Da lui, con la complicità USA, si era esiliato Batista.
Queste spedizioni partite da Cuba sono più considerate dalla CIA uno «scambio d’ostilità»; tanto è così che i documenti sull’ingerenza cubana partono dal 1960.
Gli interventi in Africa sono stati a seguito di richieste dei governi o movimenti anticolonialisti legittimati dall’ONU e di fronte al massiccio intervento militare straniero. Sono chiamati dalla CIA «armed interventions», mentre le invasioni sovietiche a Cecoslovacchia ed Afghanistan sono chiamate «invasions».
Cuba non ha mai invaso nessun paese. Non nega l’appoggio dato ai gruppi e movimenti di liberazione nazionale. In ogni caso, per che Cuba s’immischiasse c’erano varie condizioni: esistenza di focolai nazionali indipendentiste, mancanza di garanzie costituzionali ed ingerenza imperiale straniera. Cuba non deve giustificarsi visto che gli Stati Uniti da molto prima e tutto oggi accumula decine di colpi di stato, spedizioni, interventi ed invasioni, dittature, colpi di stato e allenamenti a tiranni, militari, torturatori ed assassini; e dai paesi latinoamericani arrivarono, assieme al multilaterale embargo, spedizioni armate, denaro ed armi per abbattere il governo cubano.
ETA, IRA e Brigate Rosse? Signore Carralero, se lei crede che la polemica sta prendendo una piega poco seria, prima di guardare me, si guardi allo specchio.

Leonardo Mesa   
 
   23-07-2008
Se Leonardo nega gli invasioni castristi al Panama, Haitì, Repubblica Dominicana (cosa che conosco benissimo) e tanti altri, che nessuno potrebbe negare, tranne...Lei che usa tanti dati e nomi si ricorderà di Delio Gomez Ochoa.
Non Le torna il nome di Barba Roja e i suoi servizi segreti?
Potresti negare il fatto che Trujillo madó a tagliare le mani agl'invasori castristi alla Repubblica Dominicana?
Mi scuso con Lupi, ma con persone che negano l'evidenza non si può stabilire una polemica seria. Leonardo è un incondizionale difensore del castrismo. Non mi parli di economia e di atti terroristici, per favore. Lo sai bene tu e i tuoi capi che io sono un provato paciifista. Non perdo il tempo... Ma non so come puoi negare che Castro portò guerre in tutto il mondo e i suoi rapporti con IRA, ETA, Brigate Rosse sono provate.
Enrique   
 
   18-07-2008
i commenti di questo enrique (cuba e le brigate rosse,i cubani che non hanno uova o riso o pollo)dimostrano il motivo per il quale l'anticastrismo è un fallimento.invece di attaccare il sistema sui suoi veri e tremendi difetti,annega in un mare di stupide menzogne.
marcello



marcello   
 
   15-07-2008
enrique,sarà come dici tu che i cubani non mangiano uova,carne,riso,pane etc,ma come riescono a raggiungere l'età media di 78 anni,a furia di mangiare aria?
nino   
 
   13-07-2008
La differenza tra il giornalismo di Yoanni e quello del regime e che la prima racconta tutto quello lo spazio della sua giornata le permette e l'informazione del regime è propaganda pura. Adesso parlano d'una gallina che ha deposto un'uovo di 171 grami (primatista mondiale come la muca Ubre Blanca) ma non dice che i cubani non mangiano nemmeno quello...

Il giornale granma ha un concorrente solo, Juventud Rebelde.
enrique   
 
   13-07-2008
Leonardo, so che la fase è atribuita a Juan Almeida, ma quando ero piccolo mi dicevano che era stato Camilo a pronuciare quella frase. In ogni modo, cojones o carajo, no cambia niente. Io solo volevo ricordarti che la strumentalizzazione del regime castrista ha superato pure quella sovietica. Per il resto non voglio entrare nel merito dei meriti. Solo volevo ricordare o aggiungere per chi conosce meno Cuba, che Camilo - lo dicono tanti era l'unico che non aveva mai paura. Questo non lo possiamo dimostrare noi che non abbiamo vissuto quel pezzo di storia.

Per il resto, complmenti per la tua precisa mente storica


Enrique   
 
   12-07-2008
No soy periodista,hàbil con las palabras ni una mente excelsa,pero al 100 porciento de acuerdo con la realidad Cubana que trasmite Yoani.Sòlo quièn la vive,ò la ha vivido puede comentar.
zuily   
 
   04-07-2008
Caro Lupi, non ho dubitato della sua sincerità; non lo ho mai scritto, non lo ho mai pensato.
Mi creda, non è un problema se lei si incanta con i racconti di Yoani, mentre i racconti diversi li puzzano di inchiostro castrista.
La tranquillizzo: a forza di leggere lei e quasi tutta la stampa miamense, poco tempo mi resta per quella cubana. Faccio male. In ogni caso, preferisco somigliare al Granma che al Miami Herald o El Nuevo Herald.
Veda Gordiano, io, che da lontano quasi sempre difendo il Governo, ritornerò a Cuba il giorno che lei, che da lontano sempre appoggia il Blocco, venga con me.

Leonardo Mesa   
 
   02-07-2008
Vede Leonardo, quando leggo Yoani rivedo la Cuba che ho conosciuto e frequentato, mentre quando leggo lei mi sembra di sfogliare le pagine del Granma e intuisco il tentativo di arrampicarsi sugli specchi. Non dubito che lei sia sincero e convinto, anche se mi chiedo perchè viva in Italia e non a Cuba. Mi dirà che sono fatti suoi e non mi voglio impicciare. Creda anche alla mia sincerità. Io sostengo Yoani perchè vedo nella sua protesta civile la voce del popolo che vorrebbe il cambiamento.La Cuba che Yoani racconta è la Cuba che ho conosciuto, nè più nè meno. A volte mi sorprendfe di tradurre cose che io ho scritto in Italia prima di lei in racconti, romanzi e articoli...
Gordiano Lupi   
 
   21-06-2008
Yoani con bravura letteraria non racconta la vita quotidiana di Cuba; racconta una parte.
Yoani, che pensa con la sua testa, merita lo stesso rispetto degli altri che la pensano diversamente da lei, e… lo fanno pure con la propria testa.

Leonardo Mesa   
 

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