Anna Lanzetta: Sulle Lettere a Lucilio di Seneca, sulla mia lettera a Silvia Biancalani
 
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   15-01-2009
Carissimo Marco, queste tue parole mi arrivano all'improvviso e grazie per regalarmele in questo momento. Piano piano ora mi sto ricordando di te. Quanti anni sono passati? Eri in classe con Silvia all'istituto "Einstein"?. Potresti dirmi l'anno della maturità e ricordarmi il nome di altri studenti?. Abbiamo fatto insieme qualche viaggio d'istruzione? Parlami di te, sentirti mi fa un immenso piacere. Ti aspetto
Con gioia e con affetto.
Anna
Anna Lanzetta   
 
   15-01-2009
Silvia mi ha riportato qui, e ne sono felice, davvero molto.
Inutile dire che non mi sono mai dimenticato di lei, Anna. Spero che anche lei si ricordi di quell'alunno complicato, ma pieno di amore per la letteratura e per la vita, che lei ha sempre dimostrato di capire e di apprezzare, con una modalità davvero ben al di là del suo ruolo di insegnante, e invero assai più simile a quello di una madre.
Un abbraccio affettuoso.

marco
marco monetti   
 
   12-04-2008
Grazie a te, dolce Silvia. Ogni tua parola è un ritorno di giovinezza. Ti voglio bene.
Anna
Anna Lanzetta   
 
   12-04-2008
Mi chiamo Silvia Biancalani e sono l’alunna menzionata dalla Professoressa Lanzetta in questo suo intervento.
Confermo: sono un’appassionata di letteratura, di scrittura e di teatro. Ovvero, tutto ciò che mi permette di apprendere, riflettere e sognare… tre cose di cui non posso, non voglio, fare a meno. Molto di ciò che sono, lo devo alla mia cara Professoressa, alla quale da sempre mi legano affetto, simpatia e gratitudine.
Ricordo ancora, con nostalgia, il nostro primo “incontro”, vent’anni fa. Ero un’adolescente inquieta, poco attratta dalle materie letterarie, benché proveniente da una famiglia nella quale letteratura, prosa e bel canto rappresentavano svaghi abituali.
M’incuriosiva questa figura, apparentemente autorevole, ma dotata di una curiosità e di un malizioso buon umore, sempre disponibile al confronto. Teneva le sue lezioni seduta dietro ad una cattedra, come una qualunque insegnate, ma in realtà era in mezzo a noi. La sua passione, non lasciava indifferente neppure lo studente più distratto; ti avvolgeva, accendeva la tua curiosità, ti spronava ad andare oltre, a non fermarti alle apparenze. Apprendimento, approfondimento, comprensione, riflessione, prima di un qualunque giudizio, questa è stata la sua vera grande lezione.
E poi, la sua umiltà. Quella che io toccavo con mano ad ogni verifica orale, che non ho mai vissuto con la tipica ansia da esame. Sedute l’una di fronte all’altra, ci confrontavamo su argomenti comuni; percepivo in lei un’attenzione vivissima ed un profondo rispetto per il mio lavoro.
Oggi sono una donna curiosa, con tanti interessi che riempiono la mia vita: non mi sento migliore di altri, ma senz’altro più ricca e tutto ciò lo devo alla mia Professoressa ed al suo metodo didattico.

Grazie Professoressa cara!
Silvia Biancalani   
 

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