Alejandro Torreguitart. Grazie Raúl che ci fai vivere e sognare…
 
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   06-04-2008
alejandro giustamente vuole migliorare la sua posizione economica.Poichè il lupi gli invia pochi soldi per la pubblicazione dei suoi libri,gli consiglio vivamente di chiedere un appezzamento di 5 ettari in usufrutto delle terre statali.Così,fra qualche anno sarà certamente piu' vecchio di matusalemme,ma anche molto danaroso,a tal punto che potrà permettersi di comprare tutta la mercanzia liberalizzata in questi giorni.A cuba il futuro è nella produzione agricola,alejandro,tuffati in questo nuovo eldorado.
nino   
 
   04-04-2008
Mi piace l’ironia criolla* di Torreguitart, mi fa divertire, ridere. Ogni tanto sono di accordo: che le porte dei negozi di elettrodomestici e degli alberghi si aprano, non vuol dire che si aprono per tutti. Se non c’è possibilità per TUTTI; c’è proibizione. Lo so, è normale, così funziona da per tutto; però, per Cuba mi aspetto altro. Per adesso si beneficeranno quelli che ricevono dal estero rimesse (come la mia famiglia) o contributi per il suo lavoro (come Torreguitart), quelli vincolati (in qualsiasi modo) al turismo, quelli che per regali o stimoli lavorali riescano a mettere da parte alcuni soldini e prediligano l’albergo o il telefonino ad altre cose. Tutti messi insieme, non costituiscono la maggioranza. Mancano milioni al appello. Qualora le misure di liberalizzazioni non siano seguite di misure per estendere i benefici a chi lavora di più, a chi si impegna di più, a chi apporta di più; ci sarà poco da ridere.
Dal 1959 e per 30 anni, il governo favorì e stimolò il turismo nazionale a discapito del straniero. Con la crisi, fu costretto a cambiare: preferenze assolute al turismo straniero. Fu l’unico modo di ottenere i pochi soldi per garantire il litro di latte giornaliero per i bimbi al di sotto dei 7 anni e le donne in cinta, per gli affetti di malattie come il diabete, gastriti e ulcera gastrointestinale; il latte (alternato con cerelat**) per gli studenti interni e semi-interni. Questi “privilegiati”, sommandoli, non sono pochi.
Sono stato di quelli che ha preferito vedere il figlio ridere con il suo bicchiere di latte in mano, che vedersi ridendo davanti allo specchio di un albergo.
Sono fiducioso: ci sarà ancora da ridere.
Attendiamo.

* criollo è un termine che nasce per distinguere i cubani nati a Cuba degli spagnoli. Fu stesso anche agli spagnoli che erano cubani nell’anima. Rimase per sostantivare la idiosincrasia cubana.
** cerelat è un miscuglio di latte e cerali di brutto sapore però alto valore nutrizionale.

Leonardo   
 

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