La Scuola che vorrei!
Letterina a Babbo Natale, spedita in ritardo. Sarà per l’anno prossimo: tanto, per quest’anno, se ne sono già viste di tutti i colori…
 
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   10-02-2006
Caro INSCIALLAH, io ci sono, ci sono...ma tu ci fai?? (Non te la prendere,lo dico in tono semi-serio e simpatico).Dopo un attento,approfondito,scrupoloso (e chi piu' ne ha piu' ne metta) esame "al microscopio" della tua lettera ne ho dedotto che... del mio ultimo commento NON HAI CAPITO NIENTE!!
Allora ti invito a rileggere attentamente quello che ho scritto. Ho scritto che:
1)Quando volevi andare in Africa a fare volontariato hanno fatto male a respingerti solo perchè convivevi.
2)Anche se purtroppo la sofferenza fa parte della vita l'Uomo deve cercare di essere felice. Mi sembra che tu pensi che la mia religione quasi quasi IMPONGA alle persone di soffrire per forza,ma guarda che questo è assurdo. Una cosa è il dare valore alla sofferenza quando questa sia inevitabile,un'altra cosa è dire che bisogna andarsela a cercare(ma se uno volesse soffrire per forza in questo caso sarebbe un imperterrito masochista ). Ripeto: l'Uomo da sempre aspira alla felicità, e questo è un suo sacrosanto diritto.
DOMANDE: Quando parli di tua suocera scrivi:"...tutti buoni e bravi,ma ognuno a casa sua." Ti scongiuro,per amor di chiarezza...MA SPIEGAMI COSA VUOI DIRE!
Una cosa che invece emerge chiara dalle tue lettere è che attorno a te hai un potente,instancabile,imperterrito esercito di rompiballe che continua a martellarti. Ti do un consiglio: spiega a queste persone che hai diritto di credere( o di non credere) in quello che vuoi, e che comunque in ogni caso NON PUO' ESSERCI VERO CREDO SENZA LIBERTA' DI COSCIENZA.
Se queste persone cercano di "portarti via" questa libertà allora sbagliano. La libertà di una persona non si tocca(almeno fintanto che non cozzi contro la libertà degli altri). Per quanto riguarda l'episodio col prete...dov'è il problema? Le persone che in quel momento sentivano qualcosa lo hanno dimostrato, tu invece non sentivi niente.Era diritto di quelle persone manifestare il loro modo di sentire, cosi' come era tuo diritto non manifestare niente se non sentivi niente. E'tuo diritto non essere piu' un "bravo ragazzo"(come lo chiami tu),basta che tu non te la prenda a tua volta con chi ha fatto scelte diverse dalle tue.
Aspetto la tua risposta,ma pleeeeeeease...mi rispondi seguendo un filo piu' logico? In questo modo anch'io posso parlarti in modo piu' chiaro e senza fraintendimenti.
Ciao, e se la primavera dovesse far capolino in questi giorni nelle nostre valli...Buona Primavera, e che moltissime rondini possano presto venire ad allietare i nostri paesaggi e i nostri pensieri!


PANDA   
 
   09-02-2006
Cara Panda, ci fai o ci sei? Scusa la franchezza, ma mi sembra di ragionare con mia suocera. Santa donna, per carità! però non toccategli la "roba"... Tutti buoni e bravi, ma ognuno a casa sua. Mi è venuto in mente un episodio da ragazzi. Il prete, durante una messa, stava mostrando l'ostia e tutti si inginocchiarono. Io proprio, manco per le palle. Lì in piedi imperterrito. Non provavo nulla. Il prete mi guardò esterefatto. Chissà se avrà intuito che non ero già più un "bravo ragazzo"...
Insciallah   
 
   07-02-2006
Ciao,INSCIALLAH!
Ora si' che capisco meglio cosa vuoi dire.
Ti dico come la penso su cio' che hai scritto.
Riguardo alla tua volontà di fare volontariato in Africa: è ASSURDO ed INCREDIBILE che non ti abbiano accettato solo perchè convivevi.In questo ti appoggio pienamente! Infatti come si fa, dico io, a rifiutare una persona che vuole impiegare le sue energie e le sue risorse per fare del bene agli altri e che lo fa in modo del tutto disinteressato?
Se ti avessero accettato il buon esempio l'avresti dato,eccome.Ne deduco che chi avrebbe dovuto accettarti era un qualche ordine religioso...ma ti confesso che non capisco certe forme di rigidità da parte loro.Anche perchè il significato piu' profondo della religione Cristiana ha un cuore fatto di carità e di amore verso il prossimo.Carità che tu volevi praticare,ma non te l'hanno permesso per una questione(viene da dire) poco piu' che formale!
Fai bene ad indignarti.Mi indigno anch'io quando sento queste cose,anche perchè non voglio vivere la mia religione in modo rigido,cioè come un insieme di rigide norme da rispettare in modo meccanico.La rigidità nel rispetto della forma uccide sempre il vero sentire,la vera spontaneità nell'abbracciare un Credo.Anche se forse posso inizialmente aver dato un'impressione diversa ci sono però delle cose,fra le cose dette dalla Chisa Cattolica, che mi vanno strette(non le scrivo in questo commento perchè diventerebbe troppo lungo).Ho però scelto di frequentare la Chiesa per quello che di buono ha questa istituzione.Perchè è una Voce che grida che il tuo prossimo è un altro te stesso,che si deve amare come un altro te stesso.Se tutti mettessimo in pratica questo concetto al mondo ci sarebbe una grossa quantità di dolore in meno.
Ho capito cosa intendi per "libertà fondata sulla sofferenza". Ricopio le tue parole:"...la sofferenza di tutti gli uomini che devono soffrire in terra per guadagnarsi una vita eterna in cielo...". Amico mio,se io stessa avessi questa tua visione delle cose sarei sconcertata anch'io!!
In tutti gli anni che vado in chiesa non ricordo di avere mai sentito dire che bisogna per forza soffrire per andare in paradiso!Quasi la sofferenza fosse una chiave senza la quale non si entra nella felicità eterna.Per andare in paradiso bisogna amare il prossimo e fare del bene. Ricordati INSCIALLAH:l'Uomo non è fatto per soffrire,l'Uomo è fatto per essere felice.Il discorso serebbe lungo,anzi lunghissimo:infatti nel passato la Chiesa ha dato in effetti l'impressione che per andare in paradiso una persona dovesse quasi procurarsi la sofferenza.Basta pensare alle fustigazioni e alle torture varie che molte persone si autoprocuravano pensando in questo modo di comprarsi il biglietto d'ingresso per il paradiso.Il discorso a questo punto sarebbe lunghissimo,mi fermo qui.
Spero di "vederti" ancora virtualmente,il discorso è estremamente interessante.Ciao INSCIALLAH, e continua a seminare baci che fanno sempre bene! Saluti,PANDA.

PANDA   
 
   06-02-2006
Cara Panda, almeno i miei ottomila baci che ho messo in giro sono andati a buon fine...
La mia cultura e la mia filosofia derivano dalla esperienze della vita! Un esempio: una volta dovevo andare in Africa a fare del volontariato: passai la selezione professionale, passai la selezione psico-attitudinale, mentre fui bocciato quando vennero a sapere che non ero sposato, ne in Chiesa ne in Comune, ma convivevo.. non avrei dato il buon esempio. La pistola alla testa me la punta mia madre, mia suocera, la scuola, i giornali, la televisione, i politici... Cosa intendo per libertà fondata sulla sofferenza? Il simbolo del crocifisso, appunto ad esempio, che a me, sin da bambino ha sempre fatto paura: la sofferenza di un uomo, di tutti gli uomini che devono soffrire, in terra, per guadagnarsi una vita eterna in cielo... mi sconcerta; ci vuole una bella fede, appunto, per crederci e io non ce l'ho. Io manderei in giro (in Africa, dove ho lavorato io) 8.000 preservativi, per non vederli lavati, inversati e stesi ad asciugare, perché costano troppo... Confido nella incipiente (si fa per dire) primavera. Ciao!
insciallah   
 
   02-02-2006
Ciao, Antonella! Sono molto contenta che tu mi abbia risposto.
E tra parentesi che bello che si inizia a discutere anche su Tellus!
Ho capito cosa vuoi dire,ma...scusa,non sono convinta. Non sono convinta perchè anche facendo uno sforzo non riesco proprio a NON percepire ciò che è scritto nel tuo articolo come un attacco diretto,come un tentativo di sradicamento.
Mi spiego meglio:il nostro Stato è già laico,è uno stato dove ognuno è libero di essere laico,religioso,ateo o altro...dove ognuno è perfettamente liberò di pensarla come vuole...e meno male che è cosi'!Viva la libertà di pensiero,fin quando quella libertà non cozza contro quella degli altri.Fin quando quella libertà non vuole togliere o sradicare niente delle altre culture o degli altri modi di pensare.
Penso che non sarebbe proprio difficile vivere ognuno con le propie convinzioni,formando in questo modo,in uno stesso Stato, un mosaico composto da molteplici modi di pensare e di credere. E penso che non sarebbe proprio difficile,in questo variegato mosaico,avere rispetto l'uno dell'altro.
Ma,appunto, non vedo perchè all'interno di questo Stato QUALCUNO debba per forza togliere QUALCOSA a qualcun altro...o IMPORRE qualcosa a qualcun altro.
La neutralità non si raggiunge TOGLIENDO qualcosa a qualcuno( questo qualcosa puo' essere il crocifisso piuttosto che il Corano piuttosto che un libro su Marx); la neutralità si raggiunge LASCIANDO TUTTO A TUTTI:che tutti mettano i propri simboli,che tutti portino alla luce del sole i loro pensieri! Se la tua famiglia ha un simbolo,lascia che i tuoi bambini lo portino a scuola,perchè è giusto che tutti in una classe siano rappresentati.
Non riesco a liberarmi dalla sensazione,leggendo il tuo articolo,che tu ti senta in qualche modo "attaccata" a tua volta...forse è capitato in passato che qualcuno non ha avuto rispetto delle tue idee o non ha rispettato la tua libertà di scelta:se è cosi' quel qualcuno ha fatto molto male. Una delle cose che mi piace della mia religione(il Cristianesimo) è il rispetto che un cristiano(uno vero) deve avere verso i modi di pensare degli altri(questo però non vuol dire farsi mettere sotto i piedi).
Vorrei anche dirti che...c'è un motivo per cui non posso "presentarmi",anche se lo farei volentieri:scrivo commenti anche su WWW.VAOL.IT,dove tutti mi conoscono con questo nome.Vorrei che tutti continuassero a conoscermi solo come PANDA,anche perchè questa è la mia identità piu' vera. Il nome e cognome sono solo una cosa affibiata,anagrafica(neanch'io ti conosco).Comunque non è perchè io voglia nascondermi,anzi è una cosa molto diversa.
Mi fa piacere parlare con te,Antonella. Naturalmente il confronto tra due persone che la pensano in modo diverso su un qualsivoglia argomento è molto costruttivo.Ciao,alla prossima!

PER INSCIALLAH!:
Bello vedere una parola in arabo:ho intenzione di mettermi a studiare questa lingua al piu' presto,tanto mi attira la cultura araba.Ho già trovato anche l'insegnante,una ragazza araba dolcissima.
Ma non capisco perchè tu ti debba incazzare! Non sei forse libero di fare quello che vuoi o c'è forse qualcuno che ti punta la rivoltella alla testa e ti obbliga ad andare in chiesa??! No, non ti capisco. Spiegami una cosa:cosa intendi per "libertà fondata sulla sofferenza"? Guarda,proprio non ci arrivo...perchè non metti anche tu 8000 "qualcosa" in giro?Però prima magari fammi sapere di che cosa si tratta...poi per carità,i baci fanno sempre piacere.Ricambio,cercando di non metterci troppa passione:è quasi primavera e la primavera puo' fare brutti scherzi...


PANDA   
 
   25-01-2006
In Italia vi sono 8.000 Comuni. Avete:
8.000 chiese
8.000 oratori
8.000 caserme
8.000 tribunali
8.000 filarmoniche
8.000 motoclub
8.000 associazioni di alpini
8.000 esenzioni ICI
l'8 per mille
8.000 televisioni
8.000 ......................
8.000 madonne

Caro Panda,
se è questo il "Vostro" concetto di libertà, permetti che mi incazzi un poco? Una "libertà", oltretutto fondata sulla... sofferenza. Meglio le balleronzole!

8.000 baci sia che tu sia una gnocca o un gnocco. Ciao!

Insciallah!   
 
   25-01-2006
Cara/o Panda, il mio discorso è sulla laicità della scuola in quanto scuola della repubblica e non un attacco personale ai cattolici o altro. Per questo, voglio citare di seguito un passaggio del libro “LE RAGIONI DEI LAICI – quattordici voci autorevoli unite dal rifiuto di ogni integralismo”, Editori Laterza.

«Ma innanzitutto: chi sono i “laici”? Per noi, tutti coloro che – non importa se agnostici, atei o credenti – rifiutano di fondare la politica, le istituzioni, la convivenza civile su basi teologiche, fideistiche; tutti coloro che nel discorso pubblico fanno proprio un orizzonte etico-culturale non “assoluto”, che contempli la pluralità delle ragioni e degli argomenti, e l’apertura critica verso di essi; tutti coloro che non sono disposti a transigere sui diritti di libertà e sulla neutralità dello stato verso ogni confessione religiosa (ciò che non significa affatto ostilità, ma anzi garanzia per tutti anche della libertà religiosa)».

Ciao, Panda... E la prossima volta (se, come mi auguro, ci sarà) presentati, così non saremo solo due idee ma anche due persone.
Antonella Pizzini   
 
   10-01-2006
LA SCUOLA CHE VORREI(IO) è una scuola dove non si "sbatte fuori" nessuno,una scuola che sia veramente per tutti e dove cristiani,persone appartenenti ad altre religioni e atei possano convivere imparando.
Il tanto "odiato" crocifisso,cara Antonella,non lo toglierei propio.Perchè il crocifisso rappresenta l'accettazione e il rispetto verso gli altri,qualunque sia il loro pensiero.Però,propio in nome di ciò che questo simbolo rappresenta,è giusto che in una scuola anche tutti gli altri Credo(e non) siano rappresentati.
Come vedi io non "sbatterei fuori"dalla scuola l'ideologia di nessuno,tantomeno l'ideologia laica.MA PERCHE' INVECE TU VUOI SBATTERE FUORI DALLA SCUOLA TUTTO CIO' CHE RAPPRESENTA L'IDEOLOGIA CRISTIANA? Tu vorresti toglierci il crocifisso,le benedizioni dei nostri preti,tutti i nostri simboli...vorresti persino togliere la messa agli alpini.Tra parentesi:ci tengo in modo particolare alla benedizione degli alberi perchè per me la Natura è sacra! E ho tutto il diritto di vedere sulla scheda che voto prende mio figlio in religione.Questa è violenza,cara Antonella.Anche se ben travestita.Perchè non c'è violenza piu' grande di quella che pretende di bandire e sopprimere le idee degli altri,anche(come in questo caso) attraverso la cancellazione o l'allontanamento dei loro simboli e delle manifestazioni della loro ideologia.Parli di democrazia...ma ti sembra democratico tentare di SOPPRIMERE un'ideologia o un credo in un ambiente pubblico come è la scuola??No,non è democratico.Vedo nel tuo articolo a questo proposito una contraddizione in termini.
Un mio carissimo amico è un ateo convinto,e io sono una credente convinta.Sai perchè la nostra amicizia è solida nonostante questa diversità? Perchè ci rispettiamo.Puro e semplice rispetto reciproco,dove nessuno vuole fare violenza all'altro TOGLIENDOGLI qualcosa!
La tua lotta in favore della laicità dovrebbe manifestarsi in modo COSTRUTTIVO(nell'affermazione delle tue idee),e non in modo DISTRUTTIVO(cercando di togliere dalla scuola l'ideologia degli altri).
Vorrei anche dirti che nella classe dei miei figli ci sono bambini che appartengono ad altre religioni e che non fanno le cose che fanno i loro compagni cristiani,ma non sono stati certo discriminati per questo.Io personalmente spiego ai miei figli che quei bambini hanno diritto a vivere le loro scelte e che la discriminazione sarebbe una cosa gravissima(come dovrebbero spiegare tutti i genitori intelligenti).
Non mi dire,a questo proposito,che TUTTI i bambini sono obbligati a fare il presepe,perchè non è vero per niente.Posso capire che vuoi protestare,ma fallo citando fatti veri.E poi penso che nessuno si senta "obbligato" a conformarsi ai bambini cattolici(come per la frequentazione dell'ora di religione) se non è convinto.Non credi di avere a questo proposito un'opinione forse non tanto lusinghiera sulla gente?I tempi dei "greggi di pecore" dovrebbero essere(almeno riguardo a quello di cui si discute)finiti,considerando il fatto che è piu' facile lasciare la religione cattolica piuttosto che affiliarsi...Dici che queste persone che "per forza" si conformano lo fanno per timore...ma per timore di chi? Anzi si',secondo me un timore ce l'hanno:il timore di lasciare un Credo che si basa sull'amore verso il prossimo,sull'onestà e sul rispetto reciproco.Perchè se lasciassero quest'isola fatta di valori assoluti(parole anche tue) forse,in questo oceano di Relatività dove non c'è un centro di gravità permanente,non saprebbero dove andare con la loro barca.E se ci si allontana troppo dall'isola scoprendo molte altre isole,se le isole nuove non piacciono,se si vuole tornare indietro...poi chi la trova piu' la strada di casa?


PANDA   
 

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276