Cani o padroni pericolosi? Martedì 20 marzo ore 12 manifestazione a Roma davanti Montecitorio
 
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   19-04-2007
In Italia impera un animalismo becero e irrazionale che vuole gli uomini cattivi e i cani buoni per diritto naturale. Anche addetti ai lavori, con il colpevole concorso dei mass media, contribuiscono qutidianamente all'opera di disinformazione, rassicurandoci sulla bontà dei cani tout court. L'assioma è che non esistono cani pericolosi ma uomini cattivi che li rendono tali. Vedasi l'insensato esempio spesso ripetuto dei pitbull usati per il recupero di persone disabili.
La verità è che i cani non li ha creati il mago Zurlì e non sono neanche risultato della selezione naturale. Le attuali "razze" canine corrispondono a degli standard del tutto arbitrati stabiliti dagli uomini per il loro uso e consumo. A fissare certe caratteristiche ereditariamente trasmissibili si è arrivati con incroci tra consanguinei (fratello-sorella, madri-figli)con il risultato di ottenere non di rado degli esseri spesso alquanto "innaturali" e abbastanza assurdi solo per il divertimento degli umani. Qualche anno fa due pitbull a zonzo per la campagna e lontani dal loro territorio sbranarono due uomini adulti che lavoravano in una vigna.
Vi risulta qualcosa di simile nella millenaria storia dello
spinone italiano (tanto per dirne uno)? Il fatto è che dei farabutti hanno voluto deliberatamente creare un cane pericoloso, selezionando i soggetti più aggressivi e irragionevoli. Nei paesi civili, dello lo Stato esiste ancora (es. Francia), l'ovvia soluzione è stata la soppressione di tali mostri, secondo logica e buon senso. In Italia, dove la vita di un bambino vale meno dell'arbitrio dei possessori di pitbull, si fanno i cortei.
giorgio tassotti   
 

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