Petra VoXo. Dove sono finite le voci delle bambine?
“Anima periferica ‒ Le bambine raccontano e altre dispa(e)rate storie” di Maria Lanciotti
 
Commenti presenti : 8 In questa pagina : da 1 a 8
   29-05-2021
E' un'idea nostra, dunque. Maria, ti ringrazio.
Carlo Forin   
 
   28-05-2021
bella sintesi, Carlo: la mente maschile che concentrata punta dal suo bersaglio e quella femminile che tutto assorbe e trattiene.
basterebbe questa considerazione - diversa conformazione cerebrale e organica per legge naturale di sopravvivenza - per rivedere il tutto sotto altro aspetto.
tornare per un momento nella caverna, la nostra culla, e ripartire dall'inizio per comprendere l'oggi. e l'uomo di oggi - NOI, per quanto mi riguarda - in lotta fra istinto (negato e rinnegato ma certamente non sradicabile) e ragione (relativamente acquisita).
certamente più complicata la donna, matrice, amorevole sì,
per sua stessa indole e necessità, ma per gli stessi motivi anche imprevedibile e aggressiva all'occorrenza. storture millenarie lasciano il segno e non si raddrizzano in pochi decenni, ma stiamo provando a tenderci una mano e mi pare che l'impegno sia notevole da parte di tutti.

maria    
 
   26-05-2021
Maria, ho imparato dallo studio dei nomi degli dèi, che la mente femminile è più 'ampia' di quella maschile: gira a 360 gradi, mentre quella maschile va 'a freccia', in una direzione, in un solo settore.
La m. femminile aspira tutto e lo conserva. La m. maschile è selettiva; prende solo quello che desidera per lo scopo che ha, prossimo o remoto.
E' stata una questione di sopravvivenza. Coi maschi: o tu o io a duello. Con le femmine: noi.
I maschi vincitori conservavano le femmine per riprodursi. Le donne hanno trasmesso alle donne tutta l'esperienza fatta dalla specie; hanno trasmesso anche ai maschi, che ascoltano solo quello che vogliono.
Perciò siete più complicate ed amorevoli.
Magari è solo una mia idea.
Carlo Forin   
 
   25-05-2021
benvenuto, Carlo, nel mondo delle bambine di ogni età. tu che dici di non capire le donne ne hai colto semplicemente l'essenza: furore e caos nella continua ricerca d'un punto fermo che sia però dinamico. scervellate a forza di rincorrere forse l'inesistente ma ritenuto possibile. terribile il soliloquio cui sono condannate le donne, sempre gonfie di interrogativi e istanze e senza una efficace controparte che tenga loro testa, e non per zittirle o linciarle.
che fine hanno fatto le voci dei bambini (maschi)? se mai si sono sentite. le voci profonde, quelle imbavagliate e mai ascoltate neppure da loro stessi, per frainteso riserbo o paura di mostrare il fianco.
come venirsi incontro per fare finalmente autentica conoscenza e cercare di mettere ordine nei sentimenti condivisi?
intanto grata per l'opportunità di questo scambio
maria    
 
   24-05-2021
Ho letto, io che non capisco le donne. E\' bello questo universo. un po\' confuso.
Carlo Forin   
 
   22-05-2021
Un argomento sempre al centro della mia lunga attività di docente (44 anni! ) e non. Tutti assieme certamente, soltanto che i " tutti" sono stati in ogni epoca "pochi", per questo il problema sussiste ancora.

Giuseppina Rando   
 
   21-05-2021
voci di bambine intente ognuna a cercare di capire e a farsi comprendere nella propria soggettività che spesso in seguito diventano silenzi - colpevoli o accusatori - e invettive.
e infelicità assicurata e non solo per le future donne. da ragionarci sopra, tutti quanti, tutti assieme.
maria   
 
   20-05-2021
Un tributo all'infanzia incompresa ed emarginata che soffre disagi psicologici determinati da fattori culturali e sociali di cui pochi ne prendono atto.
g.r   
 

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