Gianfranco Cercone. “Grazie a Dio” di François Ozon
 
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   30-10-2019
Caro Gianfranco,
io commento il tuo \"Grazie a Dio\" sul film di Ozon, che non ho visto, da cinefilo, ora credente, agnostico fino all\'estate 2003, quando mi convertii, con un \"Dio aiuto\" detto senza fede, quasi per scherzo.
Stavo preparando una relazione su \"Publio Virgilio Marone, sacerdote etrusco\", che, da quel che ne so, è ancora insegnato come poeta romano, per un convegno internazionale a Pinerolo, dove avrebbero parlato 40 relatori per un quarto d\'ora ciascuno, non di più (era vietato). Da una settimana non riuscivo a stringere in meno di un\'ora. Non avevo mai partecipato ad un convegno. Fatta quell\'invocazione agnostica e, forse, scherzosa, in un giorno la relazione divenne di venti minuti. E non bastava. Presi ugualmente il treno, convinto che, almeno, avrei partecipato ad una cosa nuova se non mi facevano parlare. Ascoltai il sabato e la domenica 39 relatori, ciascuno per un quarto d\'ora. Al mio turno, salii in cattedra. Venne la guida del convegno apposta per me, il dr in archeologia e responsabile Unesco Dario Sceglie, mi presentò con queste parole: -dr Forin, lei ha 20 minuti, non uno in più-. Parlai sollevato. Fui applaudito. Da quel giorno io mi comunico ogni mattina. Te l\'ho raccontata sia come altro caso estremo sia notando che i Toscani, accademici della bestemmia, discendenti degli etruschi hanno un dna religioso, perchè la religiosità è spesso un rapporto ambiguo con Dio, Eli, come invocò Gesù, GESH.BU, in zumero.
Carlo Forin   
 

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