Morire a Milano di povertà, indifferenza e freddo | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 6 | 20-12-2018 | I poveri esistono in tutte le città, sono numerosi e vivono in media trent\'anni meno dei cittadini più fortunati. Le istituzioni li relegano ai margini e hanno fissato regole inumane riguardo alla loro accoglienza, che in ogni ricovero può durare una settimana, quindici giorni... Poi se ne devono andare, in cerca di un altro rifugio, senza possibilità di mettere radici in un posto e uscire da una condizione disperata. Fanno fatica ad accedere alla sanità e ai servizi sociali e spesso muoiono proprio per questo. I pregiudizi, il \"cattivismo\", la criminalizzazione della carità, l\'egoismo di chi non è indigente li condannano ogni giorno. Roberto Malini | 19-12-2018 | “la qualità della vita “ che Milano si vanta di offrire ai propri abitanti è stato sempre un falso,
“la buona qualità” della vita a Milano non è mai esistita.
La “Milano da bere “ è un’espressione giornalistica, uno slogan pubblicitario degli anni ottanta creato per l’Amaro Ramazzotti.
I poveri a Milano oggi esistono e numerosi . Lo rivela l’ultimo rapporto della Caritas Ambrosiana e lo stesso sindaco Sala: “cinque milioni di milioni di persone in “povertà assoluta”, di cui un milione 200 mila bambini e altrettanti giovani, quasi dieci milioni in “povertà relativa”
Gio Ra | 18-12-2018 | Sì, caro Carlo, accorgersi di ciò che si svolge intorno a noi e che contempla tanto dolore, tanta ingiustizia è il dono di chi non è distratto da desideri e valori impermanenti e futili. E contemporaneamente, è una responsabilità che chiede di non restare ad assistere, ma di agire. Roberto Malini | 18-12-2018 | Morire in una grande città che si vanta della propria "qualità della vita" non è più vergognoso che morire in un luogo magari anonimo o sconosciuto ai più, ma questo essere umano è morto a Milano e non in un'altra parte del mondo. Definire è il principio primo del ricordare e nell'indistinto memoria e impegno si stemperano in una nebulosa indifferenza. Ognuno può fare tanto, con impegno e sacrificio, con generosità e capacità di rinunciare al proprio in nome di un valore che è più importante di un capriccio e anche di molte apparenti necessità: la vita degli altri, la dignità degli altri. Ognuno può essere tanto, se oltrepassa i confini del proprio ego. Roberto Malini | 17-12-2018 | ...morire di freddo e fame a Milano dovrebbe forse essere più " vergognoso " che subire la stessa morte in qualsiasi paese dell'Italia e del mondo ?
La povertà ogni giorno miete vittime volutamente ignorate dall'ottusità della politica mondiale e dal folle scialo di risorse causato da guerrafondai. Cosa possiamo fare noi, piccoli sconosciuti o semplici pedine di uno scacchiere molto più vasto di fronte a queste tragedie ? Certamente possiamo condannare certa globalizzazione fatta solo di interessi , ma non possiamo esimerci dai piccoli atti di giustizia e carità nei confronti di chi è accanto a noi e che forse sarebbe contento di possedere anche solo ciò lasciamo sulle nostre tavole ... Pina Rando | 17-12-2018 | resta l'umanità almeno del accorgesene e di commentarla. Carlo Forin |
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