Kristina Mamayusupova. Il “regno dei boh” degli adolescenti
 
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   12-08-2018
L’archeologia del boh.
Infine, il “regno dei boh” è necessario agli adolescenti, in quanto le certezze vanno sposate con le incertezze. Il pensiero, divenendo incerto, dubita al fine di assumere una forma nuova, più certa di quella precedente, ma tra un attimo anche quest’ultima è nuovamente incerta ed è daccapo in cerca di certezza. Corrono come i fulmini “chissà”, “forse” e “ma”, ma senza il loro moto il pensiero fondante la formazione ed educazione dell’uomo è fermo. Una volta fuori da questo “regno”, dove bisognerebbe recarsi? Per ora, è fondamentale uscirne, successivamente lo si dovrà chiedere al proprio pensiero. Chissà se esso risponderà? «Sostare nella domanda equivale a vivere l’interpretazione».9

Concordo: Se il regno dei boh diventa il zumero ‘kur buh’ noi viviamo l’interpretazione semantica del buh = conoscenza bu di Aldilàh vel huruburu.
L’età iniziatica dell’adolescientia continuerà a porre i suoi ‘perché’, cur, ed ogni adolescente li risolverà a modo suo.
Io ho risolto quello mio, che ebbi a 15 anni, con l’archeologia del linguaggio. Godo a 70 anni, anche se continuo a venir visto come un folle dall’archeologia della pietra.

Carlo Forin   
 

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