Lidia Menapace. Come la penso sulla vicenda PD
 
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   22-02-2017
La mia opinione non è di essere interessata da partiti, perché penso che la forma partito è inutile oggi e che prima di tutto bisogna dedicarsi a una “rivoluzione culturale” cioè al rinnovamento della intera cultura politica di riferimento. Cercherò di spiegarmi meglio un'altra volta, ciao
lidia   
 
   22-02-2017
Condivido molto, anche se non tutto almeno per quanto riguarda il mio lungo vissuto di dirigente del PCI, anche se periferico. Quello che NON mi è chiaro nel “Come la penso sulla vicenda del Pd” di Lidia è se la “minoranza di sinistra” debba USCIRE dal PD o restare.
Cosa significa spostarsi a sinistra? Questo è già in atto. Fare una scissione è cosa ben diversa. Io penso che si debba restare dentro per impedire che il PD diventi un partito di centro, ma resti di centro sinistra più marcatamente riformista.
Alla sinistra del PD si pensi ad unire le molte anime e sia dia forma e sostanza al partito aperto, culturalmente rinnovato, anzi profondamente rinnovato, per essere in grado di affrontare l'attuale crisi del capitalismo come dice Lidia.
Non c'è bisogno di un ulteriore partitino, magari attorno a qualche “nobile” personaggio, nella già diffusa galassia di Sinistra.
Abbiamo, invece bisogno tutte/i di compiere un salto culturale per capire bene cosa sta avvenendo ovunque, per dare risposte convincenti alle cittadine e cittadini.
Diversamente saremo divorati dalle destre o da movimenti che certo con una politica riformista di sinistra non hanno nulla a che fare.
Sarebbe molto utile, c'è la necessità, di aprire un serio confronto, senza che nessuna/o pretenda di avere la verità già pronta.
Un cordiale saluto
Giovanni Bosco   
 

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