Unioni di fatto. Intromissioni del vaticano per condizionare? Question time al Governo
 
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   13-12-2006
mi permetto di allegare uno dei comunicati stampa dell'arcigay.
la chiarezza innanzitutto. insieme alla libertà e all'uguaglianza dei cittadini e delle cittadine.

so già cosa accadrà: un bel compromesso che non riconoscerà alle coppie di fatto i diritti fondamentali.
ma chi se ne frega: gli etero possono comunque sempre sposarsi, no?


COMUNICATO STAMPA

Bologna, 11 dicembre 2006




PACS: ARCIGAY, IL CARDINALE TRUJILLO NON E’ UN INTERLOCUTORE CREDIBILE

I GENITORI RACCONTINO AI BAMBINI LA FIABA DI FEDRO DE “IL LUPO E L’AGNELLO”



“Il cardinale Alfonso Lopez Trujillo ha espresso negli ultimi anni idee di odio aperto nei confronti delle persone omosessuali, scrivendo che abuserebbero sessualmente dei loro stessi figli. La politica italiana farebbe bene a non farsi condizionare dalle sue posizioni razziste”. E’ dura la replica del presidente nazionale di Arcigay, Sergio Lo Giudice, al veto rilanciato oggi dal cardinale Trujillo contro qualsiasi legge sui diritti delle unioni di fatto.



“In un documento ufficiale del Vaticano, Il Lexicon, pubblicato nel 2003 dal Pontificio consiglio per la famiglia, presieduto dal cardinale Trujillo – ricorda Lo Giudice – sotto il titolo ‘Diritti del bambino, violenza e sfruttamento sessuale’ si sostiene che ‘La parte liberale tace in modo assoluto di fronte al fatto che l’abuso sessuale parta dall’educazione dei bambini nelle cosiddette famiglie composte da una coppia omosessuale. Un figlio adottato da una coppia omosessuale o una figlia adottata da una coppia di lesbiche diventa una facile vittima dei loro bisogni sessuali, diretti verso un partner dello stesso sesso’. Queste affermazioni sono degne della più brutale propaganda nazista di cui erano vittima gli ebrei nella prima metà del secolo. Il cardinale Trujillo è un interlocutore non credibile su questi temi. Sempre nel Lexicon, ha affidato la stesura della voce ‘omosessualità e omofobia’ al gesuita e psicanalista Tony Anatrella, oggi inquisito in Francia per abusi su giovani seminaristi omosessuali”.



“Il Vaticano – continua Lo Giudice – continua la sua campagna di menzogna contro i diritti delle famiglie di fatto. Sostenere che i Pacs indebolirebbero la famiglia è come dire che il diritto di voto delle donne indebolisce quello degli uomini, che la libertà di culto degli ebrei minaccia quella dei cattolici, che il diritto alla pensione di reversibilità dei lombardi, lede quello analogo dei laziali. Spero che a Natale tra le fiabe che i genitori racconteranno ai loro bambini non manchi quella de ‘Il lupo e l’agnello’ di Fedro, celebre autore latino del primo secolo dopo cristo ex schiavo dei romani. Il lupo accusa l’agnello di sporcargli l’acqua del ruscello, nonostante l’agnello si trovi a valle. E’ difficile aver buoni argomenti per negare a qualcuno il diritto di essere trattato come tutti gli altri. Si ricorre così a delle scuse artificiose”.





Ufficio stampa Arcigay

s.   
 
   13-12-2006
Perchè? Non è forse esatto affermare che riconoscendo i Pacs non si intende scardinare il concetto di famiglia? A chi desidera una famiglia convenzionale, la si lasci e a chi intende veder riconosciuti i propri diritti di coppia di fatto, li si riconosca. Non mi risulta si voglia cancellare l'una per ottenere gli altri. E' questo il valore della discussione!
E infatti D'Alema ha ribadito esattamente questo concetto, come riportato da più fonti giornalistiche: "Nessuno vuole distruggere la famiglia. Vogliamo semplicemente riconoscere i diritti di italiani, donne e uomini, che vivono insieme, che hanno dei figli e che devono vedere riconosciuti i loro diritti, anche se non intendono unirsi in matrimonio. Si tratta di riconoscere diritti che sono negati a molte centinaia di migliaia di nostri connazionali: questo non mette affatto in discussione la famiglia".

frances   
 

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