Antonio Marulo. Brexit, l’attualità del diritto umano alla conoscenza
 
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   29-06-2016
Caro Antonio, complimenti! Hai messo il dito nel punto topico del Brexit: un referendum di quel tipo è il top dell'assurdo. Non si doveva fare. In Italia non si può. Questo è un punto a nostro favore da spiegare a Chiellini, che ha toppato mostrando di non sapere che i nostri Padri costituzionali non ci hanno permesso questa scelta ed hanno fatto bene.
Cameron sarà condannato dalla storia per aver osato di scherzare col destino dei britannici, che, infatti, molto probabilmente si spaccheranno con gli Scozzesi che praticheranno il remain. Cameron ha chiesto il referendum convinto di mungere l'Europa, e l'ha munta, e convincere gli inglesi a rimanere, mentre ha perduto questa scommessa e vanificato l'ultima mungitura. Resterà come il più gran coglione del millennio.
I nostri che vorrebbero imitarlo sono Matteo Salvini e, più moderatamente il M5S, che ha moderato in tempo l'impulso.
Il movimento delle stelle crede nella ubbìa della democrazia popolare diretta, non pratica lo sbocco naturale dell'impulso popolare anti-politico che lo muove (e sarebbe la legge sul partito politico de art. 49 della Costituzione) e ci porterà nel caos.
Termino la mia discorsessa: il diritto umano alla conoscenza va praticato senza limiti con l'avvertenza che la via politica va disciplinata rigorosamente: io non chiedo al popolo di pronunciarsi sulle obbligazioni subordinate, ma possiamo discutere assieme se la Banca d'Italia sia responsabile di averle fatte nascere. Sono ordini di astrazione diversi, che un sistema ordinato deve tener distinti se vuol sopravvivere.
Carlo Forin   
 

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