Adriano Angelini. Le bombe della nostra ipocrisia
 
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   10-03-2016
Gramsci dal carcere scriveva al figlio raccomandandogli di studiare la storia, importante maestra di vita.
Non lo è mai stata, invece, anzi sembra che tutti gli eccidi e le stragi perpetrate nel tempo abbiano solo rinvigorito l’odio tra simili, la sopraffazione del più debole e lasciato emergere il volto della violenza in tutti i campi, in tutti i paesi forti in nome di una supremazia “genetica”.
Cosa dire dei fili spinati che ergono muri di kilometri e kilometri, che fermano vita e speranze ai cui manca solo la scritta “il lavoro rende liberi”?
Cosa dire di Alemanno che spera di riportare l’orgoglio italico in Tripolitania?
Concordo pianamente con quanto scrive e la sua indignazione è anche la mia.
Patrizia Garofalo   
 

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