08-03-2019 | dissolversi nella Natura, tomba e culla
laddove ancora la natura vive... maria | 02-03-2019 | Mi piace qui aggiungere nel 150° anniversario della nascita del poeta Giovanni Bertacchi questa sua poesia che io ritengo essere una della sue più belle.
Dissolvendosi nella Natura, da cui veniamo e a cui a ritorniamo, la nostra Vita s'eterna.
INVIO
Lassù, dove la patria
terra al piè delle rupi accoglie i morti,
inno del mio pensiero, eco dell’anima,
l’aura pura del verno a voi ti porti.
Tu sai la croce povera
che il pio mirto consola e il tempo rode;
ella sta di quel Caro in su le spoglie,
ai vecchi affetti miei santa custode.
Là posa: accanto al tumulo
un avvenir d’amore, inno, ti attende;
tu rivivrai lassù casta memoria
del benedetto asil ne le vicende.
Diventerai la lacrima
che dal balzo imminente assidua stilla;
diventerai la neve, il manto vergine
che a la luna de l’erma alpe scintilla:
e quando, a marzo, il tepido
soffio s’innovi e il giovinetto sole,
ti svolgerai dal sen de la materia
col romito odorar de le viole.
Così dove il silenzio
funebre regna e il triste oblio divino,
oh, vita nella morte! ivi eternandosi
compie l’inno il suo voto e il suo destino.
(Da Saluti di lontano in Il Canzoniere delle Alpi di Giovanni Bertacchi)
luciano angelini |
|