Vetrina/ Osip Ėmil’vič Mandel’štam. Non sopporto la luce
 
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   07-11-2015
Ed è tornato, insieme al "rumore del tempo", con i suoi versi che si incidono a fuoco nel nostro animo e risvegliano con l'asperità di una pietra, con un urlo di ghiaccio, la memoria...
Roberto Malini   
 
   06-11-2015
Ottima traduzione. Poesia vibrante di spiritualità
( " Pietra, fatti ricamo,/diventa ragnatela ) ed espressione di un pensiero interrogante.
Mandel’štam, interprete di un’epoca che ha consumato la distruzione di ogni sogno, di ogni elementare diritto, è il cantore struggente della caducità e della propria vita che si dilegua nelle lande assiderate della Siberia : " Forse in fondo alla strada ,/ dopo l'ora fatale, tornerò…"


Giuseppina Rando   
 

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