Vetrina/ Giuseppina Rando. Occhi aperti non videro
 
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   30-09-2015
GUARDARE LE COSE DALLA PARTE DEL BUIO
 
L’esistere come incerte sagome dell’ombra è la prospettiva intellettuale, sentimentale e poetica dalla quale Giuseppina Rando guarda il mondo e se stessa. Nel fluire degli eventi resta inemendabile la ricerca di un possibile varco che sposi la luce del buio. Una musica d’organo avverto accompagnare i versi della poetessa e cogliere nelle lacrime rimosse “goccia a goccia” il fluire del tempo tra affanni, labirinti e caducità. Quando “la notte s’assottiglia”? Forse nel tempo incerto del chiarore dell’alba che offre pagine di cielo su cui “mulinelli di parole” alloggiano come foglio aperto dell’anima, onirico spartito di un sentire profondo magmatico, ancora fresco, ancora giovane respiro sulle cose.
Il silenzio appare e scompare nel leggere questi versi. Ne percepisco la sospensione, il fruscio, la coralità, la favola e la vita, dono altalenante su cui appendere sogni.
Patrizia Garofalo   
 

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