Giuseppina Rando. Dove persiste oscurità
Del recente saggio di Flavio Ermini su Rilke
 
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   22-05-2015
La pregevole sintesi di Giuseppina Rando costituisce una porta sicura al tema dell'oscuro, che è certo uno dei registri più densi dell'esistenza, intriso di potenzialità e aporie, luogo della creatività e dello sgomento.
La tensione costruttiva della Rando non lascia dubbi circa il valore dell'oscuro, superficialmente inteso come rifiuto della luce, del vero, del bello, del giusto e, sopra tutti, del logos.
In quanto categoria epistemologica, l'oscuro è stato oggetto della riflessione di J. Derridà che, in seno al post-strutturalismo, ne rivaluta - come fa con la scrittura rispetto al logos - la generalità, il posizionamento a monte delle opposizioni della Metafisica classica, in questo caso tra Bene e Male.
Luogo e tempo, l'oscuro, dell'attesa, della riflessione intima e profonda, della messa in discussione delle ragioni forti, della sospensione del giudizio.
Luogo e tempo del sé.
Salvatore Giuffrida   
 

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