Vincenzo Donvito. Reato di negazionismo: Si sa da dove si parte ma non dove si arriva
Con un video, sullo stesso argomento ma d'opinione diversa, degli studenti del Liceo "Donegani" di Sondrio
 
Commenti presenti : 3 In questa pagina : da 1 a 3
   11-02-2015
Chi è il negazionista?
Non ricordo se l’ho già proposta questa cosa, ma in qualche caso repetita…
 
È già tutto scritto. Da sempre.
Levi, in Se questo è un uomo, ricorda l’ufficiale che lo accoglie al suo approdo nell’universo concentrazionario.
In buona sostanza dice: nessuno vi crederà.
Che si può leggere in almeno due direzioni.
La prima. Nessuno sopravvivrà per raccontare.
La seconda. Se per caso qualcuno riuscirà a sopravvivere, tale sarà il fardello di sofferenza che dovrete raccontare che non si troverà uno disposto a credere che si possa patire tanto.
 
Bene. Il negazionista ha diritto di esistere e di parlare, come tutti.
Non arriverà mai a capire che la sua parola si giustifica nella forza di quella libertà che lui vorrebbe non esistesse. Ma che parli.
Perché è chiaro a tutti che il negazionista è complice, continuatore, propagatore di quell’ufficiale che accolse Levi.
Il negazionista.
 
Un abbraccio a tutti
Gian Domenico Mazzocato   
 
   11-02-2015
I fatti storici accertati e documentati ( ampiamente ) non si possono negare.
Chi li nega commette, a mio avviso , un reato perché cancella artatamente la Storia, “ ruba” parte del nostro passato e priva le nuove generazioni di fondamentali conoscenze per costruire il proprio futuro. Né si tratta, come vuol sostenere l’autore dell’articolo, di libertà di opinione o di pensiero in quanto il “fatto storico” è sostanzialmente fatto oggettivo. Le questioni di fede o di religione – ricordo poi - sono strettamente personali e soggettive e non vanno confuse con le questioni pubbliche come , appunto, la Storia dell’umanità.
Chi sostiene il negazionismo implicitamente sostiene il “ relativismo “ che nega l’esistenza di criteri di verità indipendenti dal soggetto . E… tutti conosciamo le disastrose conseguenze della cultura del relativismo ( non ultime… le dittature ! )

Giuseppina Rando   
 
   11-02-2015
Non mi sembra esista alcuna relazione tra fede e avvenimenti storici.
Non credere alla verginità della madonna non è un presupposto per negare drammatici eventi e non deve esserci l'arbitrio di annullare pagine atroci di storia che appartengono alla conoscenza e non alla fede. Due campi quest'ultimi veramente opposti.
 
Che poi i cosiddetti "negazionisti" siano sulla linea di chi commise quelle atrocità è nella realtà degli accadimenti da sempre.
Anche oggi.
Patrizia Garofalo   
 

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276