Gino Songini. I ragazzi della mala morte
Tra il centenario dello scoppio della Grande Guerra (1914) e quello dell'entrata nel conflitto dell'Italia (1915), il nostro paese riabiliti i soldati fucilati
 
Commenti presenti : 1 In questa pagina : da 1 a 1
   08-12-2014
Un articolo bellissimo, prezioso, ricco di spunti storici e civili che fanno riflettere. Andrebbe inserito nei libri di testo, perché presenta aspetti della guerra che pochi conoscono o anche immaginano. Chi non spara è un eroe della pace. Chi esita di fronte all'omicidio, anche a quello istituzionalizzato, ha un'anima che dà sempre valore alla vita, anche a quella del "nemico". Chi impazzisce nel sangue, è spesso l'unico savio in mezzo al folle - e apparentemente ordinato - disordine dell'umanità. Complimenti vivissimi.
Roberto Malini   
 

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - R.O.C. N. 7205 I. 5510 - ISSN 1124-1276