Tradire è amare?
 
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   10-12-2006
Carissimo Giacomo Grant (ma da dove viene questo pseudonimo? forse dal più noto Hugh?). Senti qua, i casi della vita... Ho incontrato proprio stasera la donna di cui hai parlato nel tuo commento. Ci crederesti? Neppure lei, mi ha confidato, è riuscita a capire del tutto quanto hai scritto. A questo punto, capirai, ci servono tue delucidazioni! Aspettiamo grate. CIAO!
frances   
 
   04-12-2006
C'è UN ERRORE !!!!......SCUSA
......Poi l'ha tradita
GIACOMO GRANT   
 
   04-12-2006
Oggi che scrivo, ed è la prima volta, non posso che rispondere con un grandissimo si. Ebbene, lettori e lettrici, tradire può anche essere amare. E nel senso più profondo del termine. Magari domani, chissà, il mio pensiero si è già modificato, ma oggi ne sono certo e dietro un atto così crudele come il tradimento si può celare anche un nobile gesto d’amore. Sono quegli occhi, lo sguardo e i sorrisi che mi hanno folgorato in un freddo sabato sera di dicembre. Era al mio fianco a teatro, mi sono girato e mi son detto: “ E’ felice finalmente” . Indossava un cappotto nero e un paio di stivali, i capelli sciolti sulle spalle e un viso candido e luminoso, quasi senza trucco. La conosco da una vita, è un’amica, ma così felice non l’avevo mai vista. Abbiamo ascoltato il concerto, siamo andati a bere una birra, ci siamo salutati sotto casa e solo allora ho avuto la certezza che in fondo tutto era già scritto. Una storia sfortunata, come tante. Un uomo che non l’aveva capita abbastanza e che forse non aveva fatto la cosa più semplice agli occhi di una donna: farla sorridere. Poi la tradita, come tanti. Ma a distanza di qualche anno, mentre lui vive beato nella sua ricca solitudine, lei ha ricominciato a vivere, felice e spensierata trentacinquenne. Che arrivi o no la storia della vita conta poco. Sono il sorriso e la gioia di vivere della scintillante amica a darmi questa certezza; tradire, cari amici, ne sono certo oggi 4 dicembre è anche amare. Un affettuoso saluto.
Giacomo Grant



GIACOMO GRANT   
 
   06-11-2006
Che cosa e il tardimento? Il tradimento e certamente qualche cosa fuori dal "noi", ma e qualche cosa che lo si fa perche nel "noi" non ci si trova bene. Alcune persone tradiscono e poi capiscono il vero significato e la vera importanza del "noi". Ma perche arrivare a questo? se una persona pensa al di fuori del "noi" e meglio che interropala la sua relazione e non "tiri piu in giro" la sua compagna o compagno. Il tradimento viene quando non si hanno piu interessi o si e annoiati dalla persona che ci sta accanto, e la fedelta non e un obbligo, ma e una cosa spontanea, che viene naturale, il non legarsi ad altre persone perche si ama o ci si trova bene nel "noi". Certo che il "noi" e un nido, un nido nel quale ci si puo rifugiare quando si ha bisogno, quando ci si vuole sentire protetti da tutto e da tutti. Alla fine e anche per questo che si cerca l'amore, un compagno o una compagna che che ci stia acanto per riuscire a vivere meglio. Perche bisogna tradire per continuare ad amare? E perche l'amore e una relazione e non una fusione? L amore e una relazine e la relazione puo essere fusione, perche separarle? Queste possono essere un'unica cosa. Io saro una romantica, ma credo nell'amore, in quello che esso ci da,ed il tradimento e solo uno stuipido errore, uno stupido errore che non va perdonato.
Tiziana Spini   
 
   23-10-2006
Ogni individuo è un viaggio senza fine, nel suo Io. Ogni individuo ha in sé lo spirito di Ulisse: è nella natura umana l'istinto ad andare avanti, ad andare dentro, a uscire da sé stessi e protendersi verso altro( non necessariamente l'altro!). Tradire è un verbo da interpretare, non ha un significato assoluto, ovvero quello che si definisce nell'abbandono temporaneo o definitivo del talamo nuziale. L'amore di un uomo e di una donna non è naturale scivolamento verso l'identificazione dell'uno nell'altra, ma è( a pensarci bene) una guerra o almeno una contrapposizione nella quale l'uomo e la donna cercano la personale vittoria e il relativo premio; come Ulisse, ogni persona che ama affronta una Circe, si trasforma in...porco, combatte le tempeste del mare, vaga di qua e di là(magari solo mentalmente finché non rompe le forze avverse)e solo dopo si acquieta nell'amore con l'altro partner: quando le ha provate tutte e ha conosciuto se stesso come mai avrebbe potuto senza il "tradimento". Allora tira i remi in barca e sorridendo pretende di essere capito: cosa difficile, perché letteratura, TV e similia ci danno dell'amore e del tradimento una versione a mio avviso falsa.
Concepisco un tradimento di fede, di patto politico, dove c'è la formale firma per un preciso patto: ma chi si innamora e poi "ama2 non ha sottoscritto né patti né programmi; si è semplicemento incamminato verso un lido solo immaginato e via via si imbatte in boschi, paludi e paesaggi che deve attraversare ricorrendo ad astuzie, strategie e tattiche. Insomma si trova in uno stato di allarme e di guerra. Scrivo racconti e, sulla parola "amore" ho concluso dicendo che o ci si rassegna a perdere una gamba, o si accetta la fine di Orfeo, essere dilaniato. Come in guerra, appunto.
Sono forse scivolata oltre il tema, me ne scuso. Grazie per avermi letto.
ucciapaone   
 

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