Forum/ Leonardo Manetti. Cosa significa fare poesia oggi?
 
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   04-02-2014
Condivido il pensiero espresso dall'amico Giovanni Mulè nel sito di Leonardo Manetti, che comunque sintetizza e convoglia, in una esperta descrizione, le varie correnti di pensiero sulla Poesia, e con una peculiarietà bellissima: saper usare la metrica senza farne un dogma asfitico, lasciare la libera espressione dell'emozione in musicale alternanza tra mente e intuito ed essere quindi, la Poesia: motore, fine e usufruitore del Pensiero Emozione Espressione. Nulla si toglie alla importante conoscenza della metrica, senza la quale ogni lemma avrebbe caduta accidentale sulla strofa, come nulla si toglie alla rima libera, senza la quale l'emozione resterebbe sterile espressione, e i molti altri punti che potrebbero essere posti in argomentazione. Di rilievo per chi voglia fare poesia, deve essere il rispetto della lingua nonché del sentimento che va ad esprimere, in un amalgama di conoscenza grammaticale e di chiara visione del pathos che vuole dipingere attraverso i termini di cui, se si fa portavoce, deve conoscerne il valore. Il mio parere è che non è poesia la perfetta simmetria di metrica o schema senza pathos, piuttosto sarebbe una gloriosa fusione di parole candidate al Sudoku, per contro, il "trascrivere" la propria emozione, può essere collegata ad una forma diversa di letteratura come la prosa o l'aforisma, ma non poesia. Dice bene anche Tiziana: la rima è ritmo-nota, la nota è matematica... Ma che non se ne facciano aride speculazioni, sappiamo bene che parte destra e sinistra del cervello devono ben fondersi per creare il bello, atrimenti avremmo solo matematica: parte sinistra; creatività: parte destra. E' solo il mio umile parere, nulla ho da insegnare.
Annamaria
annadelmare   
 

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