Gordiano Lupi. Yoani Sánchez dal Messico sulla censura a Cuba
 
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   14-10-2013
Lungi da me di darvi del presuntuoso o del roditore, anche perche non vi conosco. Inoltre sono molto convinto che quel che un giornalista racconta non fa ne riflette la sua persona, non in questi tempi dove la libertà di stampa appartiene a chi paga gli editori, non ai giornalisti. Sarei io il vero presuntuoso se vi giudicassi.
Manigüero   
 
   14-10-2013
Sig. Lupi, mi dispiace, forse oggi non sono molto acuto perche non ho compreso del tutto la sua risposta. Cosa centra Pasolini o Saviano?
Io paralvo del vostro dubbio: "Viene da chiedersi: Yoani vive una Cuba reale o quella che le dicono di raccontare?". Una incertezza che condivido con molti altri cubani all'estero e che leggendovi mi è apparso come una conferma di miei pensieri.
Manigüero   
 
   14-10-2013
Non sono presuntuoso, Maniguero. Non ho questo difetto. Come non rosico, quando il successo è meritato. Non ho mai provato insofferenza nei confronti di Pasolini, ma amore. Idem per Kundera, Cabrera Infante... Provo dispiacere se mi dicono che Saviano e Sorrentino sono la cultura italiana contemporanea. Non condivido. Tutto qui. Non significa che sto "rosicando", né che mi ritengo a loro superiore. No davvero. Idem per Yoani Sanchez. Trovo che la sua verve polemico - intelletuale - culturale si stia spegnendo lentamente e ne provo dolore, non sono contento per niente. Perché ci ho creduto e vorrei tornare a crederci.
Gordiano Lupi   
 
   12-10-2013
E' un dubbio legittimo, quello vostro Sig. Lupi. Ahimè, Yoani ha perso la retta via con le sue esagerazioni. Dai racconti del marañón fino alla droga nelle scuole, que sembrava parlasse delle peggiori scuole del Bronx. Ho sempre percepito un senso di manipolazione nelle sue parole, oltre che alla mancanza di realismo. Non centra l'ideologia, trattasi di pura costatazione dei fatti, e di esperienza personale.
Ad ogni lettura che facevo seguiva un'ardua discusione con i miei "compaisanos" in italia (ideolgicamente diversi), ed il risultato era quasi sempre lo stesso: "esa niña está exagerando", "en que país vive esa muchacha?", "a cual escuela fue?", "es por eso que la mayor parte de los cubanos no creemos en la oposición"....frasi come queste suonavano ad ogni discussione sui racconti di Yoani. Oggi, nel nostro gruppo non ne parliamo più e facciamo più litigate sulla "Gaceta Uficial" di quante non avvesimo mai fatte sulle sue storie. La realtà è che gran parte di noi, emigrati "profughi cubani", non vediamo l'ora di tornare e cerchiamo di capire le reali condizioni per il nostro sviluppo economico e la Yoani non è un punto di riferimento attendibile. Non vi nego che in principio ci apparve come una voce fresca, nuova e fuori dal coro. Tuttavia, si è persa nel percorso e questo ci dispiace.
Ora penso che, voi Sig. Lupi, dovrebbe percorrere una strada diversa, critica pero sin intermediazioni, penso voi siate molto più ricettivo e intelligente di Yoani. Non vi servono i suoi racconti, essi non fanno altro che danneggiare vostro prestigio. Forse conoscete Cuba meglio di Lei.
Manigüero   
 
   11-10-2013
Censura, diritti umani, sono problemi certamente. Ma oggi secondo me sono altri i mali che assillano i cubani.In primis la mancanza di beni primari (se non hai cuk non mangi), quindi la doppia moneta. Secondariamente la corruzione, figlia della situazione di cui sopra. Infine una certa indolenza dei cubani stessi che preferiscono "risolvere" quotidianamente le proprie necessità ricorrendo agli "inventi" più fantasiosi piuttosto che prendere per così dire il toro dalle corna. I giovani che possono se ne vanno fuori. Appena all'estero si destreggiano a meraviglia con internet, tablet e telefonini superevoluti. E sostanzialmente se ne fregano della politica sia di quella che hanno lasciato che di quella dei Paesi che li ospitano, in un totale disincanto. Fiore
Fiore   
 

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