Ángel Santiesteban Prats. Diario dal carcere. I
Prigione di Valle Grande
 
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   17-03-2013
La Sicurezza di Stato (ma quale sicurezza e quale stato) lavora in trasferta. Dalla pancia delle imperfette democrazie occidentali ci magnifica la dittatura della casta militare cubana.

Massimo Campo   
 
   11-03-2013
....questi fatti dimostrato che a Cuba niente cambierà.
Angel Santiesteban un altro cubano che a deciso di pensare e di essere congruo con le sue idee ,,,
Dobbiamo fare una nuova iniziativa dove chiediamo \"asilo politico\" per gli articoli dei blogger i giornalista cubani che nella loro terra vengono silenziati.
Proprio come ha fatto TellusFolio e la La Stampa in Italia.
Vorrei sapere cosa succede se per un tempo i blogger e riviste online a estero decidono di adottare un blogger che a Cuba Non é libre.
Gracias por vuestro trabajo.

A. medina    
 
   08-03-2013
Non è la prima volta che ne parlo della «Pericolosità sociale» del Codice penale cubano. Si può essere o non d’accordo con simile capo di imputazione pre delittivo ma non è come malignamente lo dipingono. E lo dico io che mio zio, il “cattivo”, ne è stato colpito. Come raccontato, ubriaco fradicio in messo della strada, un camion carico di canna di zucchero per evitare pestarlo torce bruscamente e finì sul marciapiede. Per fortuna non passava in quel moneto nessuno. Non ci furono vittime, ma potevano esserci. Una bella multa si beccò.
Prima cosa, l’art. 8.2 precisa che «non si considera delitto [quel che] anche riunendo gli elementi che gli costituiscono [il delitto] manca di pericolosità sociale per la scarsa entità delle sue conseguenze […]». Cosa simile, ma più ampio dice l’art. 14. Queste, però, sono cose che coloro che sbandierano la Pericolosità Sociale dimenticano puntualmente.
Parliamo del capo in sé della Pericolosità Sociale.
Articolo 72; e traduco nel mio pessimo italiano, e sottolineo: «Si considera […] la DEFINITA PROCLIVITÀ che ha una persona per commettere delitti, DIMOSTRATA per la condotta ABITUALE […]»
Articolo 73.1. «Lo stato pericoloso si vede […] se c’è: a) ubriacatezza ABITUALE e dipsomania b) narcomania c) condotta antisociale. Articolo 73.2. «Si considera […] condotta antisociale chi danneggia ABITUALMENTE le regole di convivenza sociale mediante atti di VIOLENZA, o per altri atti PROVOCATORI […] violenta diritti altrui o per il suo comportamento in generale DANNEGGIA o PERTURBA la comunità […]»
Articolo 8, del procedimento. «[la pericolosità sociale è] sanzionabile con privazione di libertà che NON ECCEDA di un anno o con multa che non ecceda da 300 quote o ambedue.»
L’1 marzo Santiesteban era a Valle Grande dove NON ci sono persone per delitti di «minore entità» (come specificato delle fonti dissidenti che lo difendono) come quelli di Pericolosità Sociale. Perciò, la possibilità che Santiesteban abbia incontrato qualcuno condannato per esse motivo è minima, per non dire nulla.
Santiesteban, un’altra volta mente!
Parlando ex situ (e senza proprio diritto) e ex tema, se in Italia si applicasse tale capo si sarebbero salvate un sacco di donne.
Lupi, sveglia!

Leonardo Mesa   
 

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