Rom in Toscana: repressione dell'arte, della musica e della poesia
 
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   24-05-2012
La libertà di espressione e la libertà in senso stretto dei cittadini italiani subisce ogni giorno restringimenti che paiono impercettibili, ma creano isolamento e barriere intorno a ciascuno. Ogni giorno avvengono abusi: abusi contro gli stranieri, ma le autorità sollevano allarmi che nessun fatto, nessun numero confermano. Allarme stupri a Milano; allarme Rom in Toscana e nelle Marche; allarme terrorismo in tutto il paese, in base a deduzioni dei cosiddetti "servizi segreti" e a lettere che paiono uscite dalla penna di uno sceneggiatore televisivo di serie B. I grandi mezzi di informazione - che in Italia sono finanziati dallo Stato - attuano una censura strettissima sui veri drammi che colpiscono la nazione, mentre diffondono incertezza, insicurezza, tensione sociale, proponendo più o meno subliminalmente la politica quale elisir per ritrovare serenità e stabilità. Nei Cie persone perseguitate e innocenti subiscono trattamenti che le portano alla disperazione; nelle carceri, nonostante i tanti proclami, ci si suicida o si progetta di farlo, mentre sovraffollamento, alienazione, tortura psicologica e fisica, stupro sono i "compagni di cella" dei detenuti (detenuti che per la gran parte sono poveracci, messi dietro alle sbarre da un sistema giudiziario impazzito); nel mondo dei rifugiati non esiste più neanche un raggio di speranza e persino gli attivisti sono stanchi e spaventati, sostituiti a poco a poco da "arrivisti"; nelle case di accoglienza per senzatetto quando non è l'inferno, è il purgatorio in cui esseri umani emarginati e malati non possono mai permanere più di dieci o venti giorni: sono le regole; in televisione il frivolo e il vacuo calamitano le menti degli italiani, insieme al "teatro dell'instabilità" offerto dai telegiornali e dalle trasmissioni che mostrano la (falsa) "real life". L'arte e la cultura sono sotto assedio e sono chiamate - quelle genuine e incorrotte - a una resistenza che usi ancora le parole, i segni, le note e i colori come tasselli della verità.
Roberto Malini   
 

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