Periscopio valtellinese: “Vale la pena salvare questa Provincia?”
 
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   19-02-2012
1- Il consigliere provinciale Priuli (dopo aver raccolto le firme per la eliminazione delle province) auspica : “una provincia alpina con maggiori poteri, che accorpi a se BIM e Comunità Montane, riducendo gli enti non elettivi e che abbia la piena titolarità del demanio idrico...un tavolo delle riforme con più attori, non solo della politica, ma anche delle parti sociali ed economiche della valle, un tavolo istituzionale di ampio respiro".

Su queste affermazioni sono d'accordo, e non sono il solo. L'ho anche più volte scritto.

2- Scrive Alberto Frizziero in un articolo sul suo sito, (e condivido anche il suo pensiero):

-La Provincia ha un senso preciso se parliamo di mantenimento tal quale, seppure con possibilità di rivisitazione di competenze, funzioni, ambito istituzionale di riferimento. Non ci sono alternative.

- Le Comunità Montane resteranno nella misura in cui le Regioni le vorranno tenere e le finanzieranno perchè lo Stato le ha di fatto scaricate.

- il BIM cessa e si scioglie unicamente se lo vogliono i Comuni soci secondo la maggioranza prevista.

- gli accorpamenti di Province contermini non si possono fare in poche settimane

3- Sulla stampa locale si legge: «Dobbiamo fare una proposta prima che vengano lo Stato e la Regione a dirci cosa fare» (Costanzo)
La proposta non c'è. Ma intanto non c'è neppure l'avvio di un processo di confronto che possa portare ad un'ipotesi da portare sui tavoli milanesi insieme alle firme degli abitanti di Valtellina e di Valchiavenna.

Secondo me i politici e gli amministratori locali hanno una buona occasione per spiegare alla gente, attraverso questa raccolta firme, tutti i pro e i contro legati alla abolizione o al mantenimento della provincia di Sondrio. La raccolta firme, oltre ad avere un significato simbolico e ideale di unità, ha il significato prioritario di informazione e di coinvolgimento della gente comune sul futuro della Provincia di Sondrio. Ovviamente questa raccolta firme deve inserirsi in un progetto politico-amministrativo più vasto, articolato e condiviso. E' questo che ancora non c'è!
Allora chi può prendere l’ l'iniziativa? Il Presidente della Provincia, il Consiglio provinciale, un partito politico locale, uno o più Sindaci ? E' da un po' di tempo che si parla di un tavolo istituzionale allargato: è proprio così difficile crearlo? Sono d’accordo con quanto scritto da Simonini e la invito a perseverare in questa direzione, cercando però di portare questo dibattito anche al di fuori della sede istituzionale Provinciale (che mi sembra abbastanza refrattaria) e da quelle di partito.


luca vitali   
 

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