Lidia Menapace. Governo Monti: non c'è nulla da esultare
 
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   15-11-2011
Questo è il solito massimalismo inconcludente di cui moltissimi, mi sembra, hanno proprio le tasche piene.
Un caro saluto.
Pier Quaregna   
 
   14-11-2011
Direi, da ignorante e confuso quale sono, con solo qualche spiraglio, che l'analisi di Lidia dice il vero, e fa bene a disilludere, eppure è necessario agire per difendere la borsa della spesa casalinga quotidiana, specialmente le borse più povere, dai banditi della mafia finanziaria mondiale, avvezzi a divorare l'orfano e la vedova. E, in mancanza di altri difensori capaci e più energici, è necessario e dunque giusto ora affidarci vigilanti, senza illusioni, per il tempo necessario, ad uno che conosce dall'interno quei meccanismi; che non è un cinico ladro; che è certo migliore del buffone egolatra, incapace di altro che non sia corrompere e rovinare tutti per gli affari suoi.
Monti forse può fare, in difesa delle vittime, qualcosa di quel che la banda non consente di fare agli alternativi (peraltro incerti, indecisi, impotenti). Per ora. Per il seguito del cammino lungo, c'è molto da pensare, imparare, preparare, volere.
Enrico Peyretti   
 
   14-11-2011
Personalmente non penso che il Governo Monti possa essere il governo difensore dei precari, della classe operaia e dei lavoratori, ma almeno servirà per un obiettivo minimo: per buttar fuori un mafioso, i suoi lacchè, le deputate/veline, ecc., dal governo del paese. L'azione di Giorgio Napolitano è stata doverosa ed indispensabile, il Governo Berlusconi agiva nell'illegalità per i processi a cui era (GIUSTAMENTE) sottoposto.
Un personaggio che ha fatto scuola alle milioni di giovanissime e precarie italiane dando loro l'esempio di poter risolvere tutti i problemi con la prostituzione; la gestione della ricostruzione del terremoto aquilano dove ha gestito l'evento organizzandoci un G8 per nascondere l'operato di una cricca di malfattori della protezione civile; un personaggio che ha baciato la mano a Gheddafi travestito da generale cialtrone come nei film di Sergio Leone; un personaggio che ha fatto ministre le sue amanti come Caligola fece senatore il proprio cavallo.
Infierire su Berlusconi (ma sono stati solo stupendi sfoghi satirici) è stata una prevedibile reazione dell'opinione pubblica verso un malfattore di stato, colui che ha investito capitali della mafia (basterebbe questo a tagliar la testa al toro) colui che comprandosi sentenze della magistratura (anni '90 lodo Mondadori) e dell'allora potere politico (anni '80 decreto Craxi) ha iniziato un ascesa nel mondo politico finanziario e industriale avvalendosi di leggi fate solo per lui stesso, diventando l'uomo più ricco d'Europa (nel 1993 le sue aziende avevano 4000 miliardi di debito).
Luciano Martocchia   
 

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