Enrico Marco Cipollini. Del Romanzo
Repentino excursus sulla realtà e l'oggetto sino al romanzo moderno
 
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   04-08-2012

Mi congratulo con Enrico, sempre acuto, brillante osservatore e critico, per aver riportato questo suo interessante excursus letterario sulla comparazione fra un autore e l’altro, fra una e l’ altra analogia narrativa- Questo ha stimolato una ricerca mnemonica in quanto prodotto elucubrativo al tema trattato-
Ringrazio per avermene dato l’ opportunità attraverso un commento, atto alla memoria-

In un complesso crocevia letterario, stilistico, storico, della letteratura del secondo ottocento, Flaubert, maestro di realismo, annuncia la letteratura simbolista e decadente, e su un’ onda più lunga, gli esiti complessi del romanzo novecentesco-
Con Madame Bovary, Flaubert disse di aver voluto scrivere un libro sul “ Nulla “ proponendosi di scavare negli spazi interiori e ponendo al centro della narrazione il divario tra illusione e realtà; escluse quindi, al di là dei dati e dei fatti, l’ intento meramente rappresentativo di una determinata realtà sociale e degli eventi che la caratterizzarono- Il bovarismo, tra sogni chimerici ed esiti fallimentari, è quel tarlo e quel male che nasce da quella tragica scoperta, il nulla di un’ esistenza che scopre il suo abisso,il suo vuoto- Di qui la compresenza dell’ adesione dell’ autore alle passioni dei suoi eroi e del suo distacco critico, spietato, feroce; e il suo ricorso all’ impersonalità come tecnica che oggettiva le cose e le fa parlare da sole, e l’ affinità sempre affermata dalla critica , nonostante ovviamente le evidenti differenze, con un solo precedente letterario, il Don Chisciotte “ , l’ altro grande romanzo che è incentrato sull’ irrisione dei sogni, ad opera di un “ Reale “, banale, volgare e grottesco, lo conferma in un complesso crocevia letterario, stilistico,storico,della letteratura del secondo ottocento, e quale maestro di realismo, annuncia la letteratura simbolista e decadente, e su un’ onda più lunga, gli esiti complessi del romanzo novecentesco-

Francesca giustini
Francesca Giustini   
 
   03-08-2012
"Don Chisciotte è solo, puro, disinteressato, è l'idea incarnata dell'idealità: del mondo come dovrebbe essere."

Mi ci ritrovo, anche io credo nel "mondo come dovrebbe essere" e combatto ogni giorno contro i mulini a vento!

Ciao Enrico, sempre un piacere leggerti.
Anto


Antonella Ronzulli   
 
   18-01-2012
Sembra eccellente ed azzeccato l'accostamento di Don Chisciotte a Madame Bovary,lascia libero spazio ai nuovi pensatori , ai nuovi sognatori , di un era che vede sempre meno sorrisi data la stasi di una oramai perenne crisi.Non tutti però riescono ad esternare e far soprattutto conciliare il loro io interiore con la realtà (e se stessi sia inteso)che rappresentano fuori.Il mondo come ai tempi di Cervantes(piena rivoluzione industriale)sta cambiando(entriamo in un era (e lo spero)oserei dire ECOLOGICODIGITALE),non ho idea in che direzione vada il mondo...io continuo per la mia strada.Professor Cipollini sà meglio di me che Don Chisciotte e Madame Bovary hanno ispirato e continuano ispirare Poeti ed artisti proprio per il semplice fatto che anche loro vivevano in mondo parallelo usando una "metrica"particolare (ed a me cara)quella dell'anima e del cuore.Il mondo, i giovani d'oggi hanno bisogno di queste icone letterarie oggi più che mai! Andare contro i mulini a vento è sempre stata la mia passione....perchè sò che Dulcinea m'aspetta...e chissà se lei aspettandomi s'annoierà e sognerà fedigrafamente! I miei complimenti bel pezzo veramente!!!!

Matteo Crosera
Matteo Crosera   
 
   06-10-2011
Non avevo mai pensato a Emma di Flaubert come stretta parente di Don Chisciotte. Infatti lei cerca proprio un uomo con cui sognare... lessi il romanzo parecchi anni or sono. L'infelicità di Emma mi porta alla conclusione dell'Insostenibile ...leggerezza dell'essere di Milan Kundera, là oltre il periodo storico che l'autore descrive alla grande c'è tanto altro... sì, in conclusione egli si chiede se quella leggerezza alla fine non si trasformi in pesantezza. Scusa sono uscita fuori tema... guarda dove mi hai condotta con la tua perla! Viva Don Chisciotte!
dany   
 
   05-10-2011
ogni volte cheE leggo questo "don Chisciotte"" mi viente voglia che l'autenticità di tutti si travesta di follia...è davvero una lettura forte e piena di umanità ..complimenti rosanna
rosanna canestrale   
 
   05-10-2011
Leggendo il testo del prof. Cipollini ritengo attuale, ora più che mai,nelle nuove generazioni, il dissidio di Don Chisciotte fra il sè e l"io che è fuori di sè.....Continuando nella lettura identifico in molte donne di ultima generazione la figura dell "eroina di Floubert .......non peccaminosa adultera bensì sognatrice chiusa nella propria res....alla ricerca di un mondo che non esiste così come lei lo vuole....il cosidetto mondo all"altezza dei suoi sogni.Complimenti all"autore e alla chiarezza del suo excursus.
Vittoria Gaito    
 

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