Raúl Castro: “Il futuro è nel privato! Ma siamo ancora socialisti...”
 
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   21-12-2010
il presidente è stato molto chiaro, quando ha detto:non copieremo nessuno.
Infatti se volessero copiare la cina non solo dovrebbero privatizzare molte grandi aziende pubbliche, ma dovrebbero far pagare la sanità e l'istruzione, cosa che è stata scartata dal discorso di raul.
L'obiettivo è sempre quello: aumento della produzione nazionale. Ciò si può fare solo se la gente non sta seduta negli uffici, con salari bassi, a girarsi i pollici e avendo la mente rivolta a resolver.
Le piccole attività private hanno dimostrato, agli inizi degli anni 90, che sono assolutamente utili per produrre beni e servizi ed aumentare il reddito dei suoi occupati.
E' stato detto in modo chiarissimo che questa strategia è definitiva e non si tornerà indietro.
Già alla fine di dicembre di quest'anno i cuentapropistas saranno intorno ai 200 mila, con un aumento del 40% rispetto ai numeri del 2009.
L'anno 2010 inoltre è stato molto buono. Le esportazioni sono aumentate di un 40%, da 9 a 13 miliardi di dollari, e le importazioni sono ferme a 9.
Così che sarà cancellato il congelamento dei conti correnti delle aziende ed imprenditori che lavorano a cuba.
La previsione, diffusa da wikileaks, degli ambasciatori di cina, america, francia, secondo cui agli inizi del 2011 lo stato cubano sarebbe andato in bancarotta, perciò, è stata smentita dai fatti.
Credo,infine, che la scusa del bloqueo, per ogni deficienza cubana, sia stata definitamente spazzata via da questo discorso.
Basti andare a leggersi quella parte in cui il presidente dice che un funzionario cubano, chiesto da un pari grado vietnamita del perchè la produzione cubana di caffè si è molto ridotta, si sarebbe rifugiato nella comoda scusa del bloqueo.
nino   
 

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