Raúl Castro apre al lavoro privato ma non parla di libertà
Dal twitter di Yoani Sánchez del 1° agosto
 
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   03-08-2010
lupi, poichè questo sito è un luogo di discussione, a volte animata, ma sempre educata, dove l'interlocutore dice senza veli ciò che pensa, ti posso chiedere cosa potrebbe fare raul castro in economia ed in politica senza la presenza ingombrante di fidel? C'è il rischio serio infatti di immaginarsi riforme irrealistiche, almeno per la situazione politica di cuba, e di dare la colpa ad un'unica persona se queste non si realizzano.
nino   
 
   03-08-2010
Sono convinto - come dice Norberto Fuentes - che se Fidel si toglie di mezzo, Raul può fare qualcosa di buono...
Gordiano Lupi   
 
   02-08-2010
Ecco, finalmente la locomotiva tra sbuffi di vapore e sinistri sfrigolii si è messa in moto. Dopo 50 anni in cui si sono provate tutte (sempre per carità “dentro la Rivoluzione”, citando la famosa frase che ha un fascino retorico indubbio ma che francamente sembra non voler dire proprio nulla, un po’ come tutti i discorsi della propaganda che scaldano i cuori nel brave spazio della loro formulazione ma che hanno utilità pratica prossima allo zero), per poi arrivare dove sono arrivati, ora le riforme strutturali stanno andando avanti.
Per carità, con molta attenzione, perché si continueranno a fare studi e analisi, soppesandole, senza improvvisare, passo dopo passo, per non commettere gli errori fatti nel passato, come seriosamente ha affermato pochi giorni fa il vice Presidente.
Così si fa, si pondera, si soppesa. Da 50 anni si fanno articolate analisi, ponderate e misurate, si lavora con il tagliaunghie per scortecciare una sequoia, perché occorre fare un lavoro di fino, senza rischiare di commettere errori, casomai una scaglietta di legno sfuggisse al controllo.
Una cosa però resta sempre ben chiara a discapito di qualunque analisi scientifica : come perpetuare il Potere e come continuare a tenere ostinatamente sotto controllo un Paese e un popolo intero finanche nei suoi gangli più periferici.
jack walsh   
 
   02-08-2010
la sanchez dice:
"raul castro non fa riferimento a nessun accordo per eliminare le restrizioni migratorie, i limiti alla libertà di espressione ed associazione".
In verità in questi 4 anni mai raul castro ha fatto intendere di essere pronto a fare cambi politici.
Nel discorso del 1° agosto dice in modo durissimo che il sistema politico non si cambia e chiunque lo voglia fare è un controrivoluzionario, al servizio degli usa. Il che comporta anni ed anni di carcere.
Dunque non si capisce perchè mai nel discorso davanti all'assemblea nazionale avrebbe dovuto fare questi annunci.
Forse perchè la sanchez pensava che la liberazione dei 52 prigionieri di coscienza fosse stata determinata dalla debolezza del governo cubano e dalla forza di farinas e dell'opposizione e non da un piano studiato a tavolino per la cancellazione della posizione comune europea?
Le parole del presidente cubano, che escludono la debolezza della classe dirigente cubana e fanno riferimento alla generosità della rivoluzione, spiegano esaurientemente qual è il vero motivo della liberazione dei 52.
La possibilità,poi, di avere piu'licenze da cuentapropistas, si parla di 200-300.000 nuove licenze, e di assumere anche lavoratori subordinati è un fatto rivoluzionario da un punto di vista economico, considerato che in questi 17 anni il settore autonomo non solo è stato molto limitato, ma non poteva utilizzare questi lavoratori.
Le riforme di struttura, perciò, a differenza di quello che possono dire un cosiddetto esperto occidentale e la sanchez,stanno andando avanti, proprio come aveva annunciato raul nel 2007.

nino   
 

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